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Strisce blu, ora pagano pure i residenti

L’Anm avvisa che il 31 marzo scade il termine per rinnovare i permessi ma il pagamento della tariffa non garantirà il posto auto negli stalli. Dove sono le strisce bianche?

Strisce blu a pagamento anche per i residenti (e per i disabili): anche per i residenti che abbiano ottenuto il permesso di sosta pagando la relativa tariffa. Una novità già in atto in alcune strade del Vomero. Sul lato sinistro di via Cimarosa, per esempio, la segnaletica avverte: “Ore 8-20 un euro all’ora. Sono soggetti al pagamento anche i possessori di permessi per residenti e i diversamente abili”. Alcuni degli interessati se ne sono accorti solo in questi giorni perché stanno fioccando le multe. Il settore 5D già era ristrettissimo per cui, nonostante il pagamento dei 150 euro annui per il permesso, era difficilissimo per chi abita in quest’area trovare un posto libero. Adesso, nel tratto di via Cimarosa che va dall’incrocio con via Luca Giordano all’incrocio con via Bernini, di posti a disposizione per i residenti ne sono rimasti soltanto tre o quattro. Alla polizia municipale un addetto dice di non saperne nulla e ricorda che gestisce tutto l’Anm, sanzioni comprese. Proprio in questi giorni (tramite le paline elettroniche alle fermate dei bus) l’Azienda napoletana mobilità sta avvisando i cittadini che il termine per il rinnovo dei permessi di sosta scadrà il 31 marzo. Dopo la stangata di fine 2017 per ripianare i debiti dell’azienda – differenziando le tariffe da 10 a 150 euro in base all’attestazione Isee (indicatore della situazione economica equivalente) – tra le novità di quest’anno c’è che non è più consentito il pagamento con bollettino postale (ma solo on line; con bancomat o carta di credito presso i tre uffici preposti; con bonifico bancario). Consistente la documentazione da allegare alla richiesta. Per ogni nucleo familiare, come si sa, potrà essere rilasciato un solo permesso. E sul sito internet dell’Anm è scritto anche che “il permesso e il pagamento della tariffa non garantiscono il posto auto nelle strisce blu”. A novembre scorso, a Roma, la proposta di non esentare i residenti di alcune zone dal pagamento della sosta suscitò un’accesa polemica tra chi eviden ziava l’assurdità di un provvedimento che avrebbe limitato ancor di più la liberta di movimento (di cui l’automobile è considerata una estensione) ed un esponente dell’amministrazione capitolina il quale tra l’altro sosteneva che “chi ha i soldi per l’auto, deve preventivare anche di avere i soldi per custodirla in un luogo privato”. Ma i box auto sono pochi e costano moltissimo: per la maggioranza delle famiglie, inaccessibili. Si può perseguire l’obiettivo di ridurre le vetture circolanti senza potenziare il trasporto pubblico che a Napoli è un servizio a dir poco inadeguato? Ciò senza considerare, inoltre, che i beni demaniali come le strade, le spiagge, sono beni comuni per cui, se una parte ne viene data dall’Amministrazione in concessione, ne deve restare sempre un’altra parte, adeguata, a disposizione e liberamente fruibile dai cittadini. Lo dice anche il Codice della Strada: se un’area è adibita a parcheggio a pagamento, sulla stessa area o nelle immediate vicinanze ci dev’essere una “adeguata” area destinata a parcheggio gratuito e senza custodia. Ma a Napoli dove sono le strisce bianche?

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