E così te ne sei andato pure tu e io scrivo in lacrime manco fosse morto mio padre, mio fratello, mio nonno. Io mi auguro che Dio non sia stupido e vendicativo come ce lo descrivono nella Bibbia e ti perdoni le troppe notti, le troppe donne e che sia clemente come Renato Zero, pensando che per molti anni sei stato malato solo di nostalgia. Sei stato Napoli nascendo a un Oceano da qua, sei stato più sindaco tu di mille altri. Sei stato Castel Dell’Ovo e Maschio Angioino, Vesuvio e Marechiaro, Piazza Plebiscito e i vicoli più oscuri. Eri fatto della stessa sostanza di un Totò, di un Eduardo, di Troisi, De Crescenzo e Pino Daniele. Bipolare come solo un napoletano sa essere, gioia sfrenata e pucundria.
Sei stato la mia infanzia, i goal per radio, allo stadio e in tv. Ma sei stato più di un calciatore, sei stato Marilyn, Elvis Freddie Mercury con la palla tra i piedi. Un condottiero e la persona più fragile sulla terra. Ti voglio immaginare già a palleggiare con Cruyff e George Best, invitando pure Musella e Dirceu, con Giuliani in porta, dribblando Scirea. Ti immagino scherzare con Massimo, cantando con Pino. Buon viaggio D10