Home Cronaca di Napoli e provincia Santobono: l’impossibilità di soccorrere i bambini tra giri inutili e sosta selvaggia

Santobono: l’impossibilità di soccorrere i bambini tra giri inutili e sosta selvaggia

Rallentamenti nel soccorso dei bambini di Napoli e provincia a causa di errati sensi di marcia e parcheggiatori abusivi. Al Santobono, infatti, è impossibile accedere con l’auto se prima non si supera un giro di strade superfluo che allunga il percorso dall’uscita Arenella della Tangenziale e poi, infine, un groviglio di automobili in sosta selvaggia presente proprio nella traversa che dà l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico più importante del Sud Italia, ovvero via Ottavio Caiazzo.

Qui sono presenti tutti i giorni i parcheggiatori abusivi che impongono non solo il pizzo sulla sosta delle auto di coloro che si recano nell’ospedale pediatrico per una visita o un controllo di un bambino, ma anche una gran perdita di tempo dal momento che le stesse automobili vengono messe in doppia fila e sono in continuo movimento tra manovre e spostamenti ad opera dei “guardamacchine” e quindi intralciano l’arrivo dei mezzi di soccorso.

Quasi ogni volta che arriva un’ambulanza a sirene spiegate oppure un’automobile in corsa con un bimbo all’interno che necessita di un immediato soccorso, si verificano due gravi perdite di tempo rispetto alle quali nessuno interviene. La prima perdita di tempo si verifica dal momento che i mezzi di soccorso provenienti dallo svincolo Arenella della Tangenziale in via Giacinto Gigante potrebbero raggiungere facilmente il Santobono scendendo per via Ugo Niutta oppure per la parallela via Domenico De Dominicis ed infilare poi direttamente via Ottavio Caiazzo ma a causa di strani divieti di sosta imposti qualche anno fa ciò non è possibile e quindi i mezzi di soccorso devono passare per strade molto più trafficate, ovvero fare il giro di piazzetta Arenella, quindi allungare il percorso, fino ad arrivare in via Edgardo Cortese per poi finalmente raggiungere via Ugo Niutta (ripetiamo dopo un inutile giro di traverse) ed imboccare piazza Medaglie d’oro, dove poi spesso vi è molto traffico e i soccorritori si perdono vista la presenza di tante traverse. L’epopea termina quando si arriva in via Mario Fiore, altra strada molto trafficata, e da qui bisogna svoltare in via Ottavio Caiazzo ed arrivare finalmente al Santobono.
Insomma, i sensi di marcia imposti da qualche direttiva del Comune di Napoli qualche anno fa impongono ai soccorritori dei bambini di Napoli provenienti dalla Tangenziale (la stragrande maggioranza) un giro che allunga il percorso. La seconda perdita di tempo, poi, è quella dovuta alle tantissime auto in sosta vietata che bloccano di fatto il percorso ai mezzi di soccorso.

Una situazione rispetto alla quale forze dell’ordine e Comune di Napoli dovrebbero fare squadra ed intervenire in maniera più decisa. Anche perché proprio poche settimane fa, a fine febbraio, si è sfiorato il paradosso quando l’autista di un’ambulanza che trasportava un bambino di un anno ustionato con l’acqua bollente e diretto al pronto soccorso del Santobono ha urtato delle auto in sosta selvaggia in via Ottavio Caiazzo ed è stato aggredito verbalmente dai proprietari di quelle auto che erano piazzate in seconda fila e dal parcheggiatore abusivo che evidentemente ne aveva “autorizzato” la sosta vietata. Un episodio, questo, che è stato denunciato dal personale del 118 che ha dichiarato di aver fatto presente in varie sedi le difficoltà che incontrano i mezzi di soccorso nei pressi dell’ingresso del Santobono. Ma, nonostante questo, pare che a nessuno interessi di garantire che la strada sia libera e che la precedenza l’abbiamo i bambini diretti al pronto soccorso.

Previous articleBagnaia vince e apre la stagione alla grande
Next articleNew York e l’Aja: i tribunali e l’Ucraina