Rallentamenti nel soccorso dei bambini di Napoli e provincia a causa di errati sensi di marcia e parcheggiatori abusivi. Al Santobono, infatti, è impossibile accedere con l’auto se prima non si supera un giro di strade superfluo che allunga il percorso dall’uscita Arenella della Tangenziale e poi, infine, un groviglio di automobili in sosta selvaggia presente proprio nella traversa che dà l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico più importante del Sud Italia, ovvero via Ottavio Caiazzo.
Qui sono presenti tutti i giorni i parcheggiatori abusivi che impongono non solo il pizzo sulla sosta delle auto di coloro che si recano nell’ospedale pediatrico per una visita o un controllo di un bambino, ma anche una gran perdita di tempo dal momento che le stesse automobili vengono messe in doppia fila e sono in continuo movimento tra manovre e spostamenti ad opera dei “guardamacchine” e quindi intralciano l’arrivo dei mezzi di soccorso.
Una situazione rispetto alla quale forze dell’ordine e Comune di Napoli dovrebbero fare squadra ed intervenire in maniera più decisa. Anche perché proprio poche settimane fa, a fine febbraio, si è sfiorato il paradosso quando l’autista di un’ambulanza che trasportava un bambino di un anno ustionato con l’acqua bollente e diretto al pronto soccorso del Santobono ha urtato delle auto in sosta selvaggia in via Ottavio Caiazzo ed è stato aggredito verbalmente dai proprietari di quelle auto che erano piazzate in seconda fila e dal parcheggiatore abusivo che evidentemente ne aveva “autorizzato” la sosta vietata. Un episodio, questo, che è stato denunciato dal personale del 118 che ha dichiarato di aver fatto presente in varie sedi le difficoltà che incontrano i mezzi di soccorso nei pressi dell’ingresso del Santobono. Ma, nonostante questo, pare che a nessuno interessi di garantire che la strada sia libera e che la precedenza l’abbiamo i bambini diretti al pronto soccorso.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it