Home Cronaca di Napoli e provincia Ripresa autunnale piena di incertezze. La parola d’ordine è “semplificare”

Ripresa autunnale piena di incertezze. La parola d’ordine è “semplificare”

Una ripresa autunnale piena di incertezze e di incognite – tra i rebus sulla scuola, il lavoro che sta cambiando o verrà meno, gli intoppi per pratiche burocratiche o visite mediche solo su appuntamento, le difficoltà delle partite Iva, le attività giudiziarie a rilento, il commercio quasi Ko e un trasporto pubblico la cui inadeguatezza contribuisce a esasperare il tutto… Sarà un impatto non da poco, questa ripartenza, soprattutto per le coppie con figli che causa misure anti Covid da mesi non possono nemmeno più fruire come prima dell’appoggio dei “nonni”. Cambiamenti che implicano una riconsiderazione delle priorità (senza le quali non c’è etica). In ogni caso, il peso della crisi come sempre rischia di ricadere soprattutto sulle donne. Secondo dati dell’Ispettorato del lavoro nel 2019 in Italia ci sono state 51.558 dimissioni volontarie di neogenitori (più 4% rispetto all’anno precedente) 37.611 dei quali, cioè il 73%, mamme (rispetto al 27% dei neopapà). Troppe donne costrette a rinunciare al lavoro per accudire i figli. Tra le cause indicate: i costi per l’assistenza del neonato, la mancanza di parenti di supporto, la difficoltà di essere accolti al nido, la distanza dal luogo di lavoro.


Less is more (ovvero, meno è meglio). L’altra faccia del noto proverbio “il troppo storpia”. Basta consumismo. Stop alle cerimoniosità, alle troppe cose, ai convenevoli (e per le feste dei bambini può bastare una torta fatta in casa invece del catering)… Certo, lo stile di vita dipende anche dal “giro” che si frequenta (le famiglie del dopoguerra non avevano questo problema: meno contatti, meno mondanità) . Ma negli strati sociali più elevati già da qualche anno si è riscoperto il valore della sobrietà… Se diventasse una moda, sarebbe possibile recuperare il senso della misura senza troppi imbarazzi.


La parola d’ordine è SEMPLIFICARE, rinunciando a priori a incombenze che costringono a correre per tutto il giorno senza avere tempo per riflettere e per ascoltare i figli (che durante il lockdown in qualche caso sono stati vissuti addirittura come un ingombro ). Bambini che a volte si sentono abbandonati a se stessi ma fingono indifferenza, accumulando frustrazioni e rabbia. E sarebbe anche ora di mettere un po’ di ordine in casa, per affrontare meglio l’onda d’urto dei cambiamenti prossimi venturi: gettare quel che non serve più e lasciare spazi vuoti per ulteriori pulizie (e bilanci) periodici… Rimandando rimandando, è come bersi la vita in un attimo. Ogni tanto invece è necessario darsi una registrata.
Visto che adesso non si può più contare sugli aiuti che si avevano nella famiglia patriarcale, inoltre, bisognerà pur provvedere ad assicurarsi qualche collaboratore affidabile (anche se mercenario) perché, come dicevano gli antichi, anche “la regina ebbe bisogno della vicina”. Ricordate il film Bagdad Cafè? Dimostra plasticamente che da soli non si arriva da nessuna parte e che la solidarietà, invece, può fare miracoli.

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