Il ripristino del patrimonio arboreo di Posillipo è l’obiettivo di cittadini e associazioni che stanno aderendo all’iniziativa del gruppo “Gazebo Verde – comitato per la difesa del verde urbano” guidato da Maria Teresa Ercolanese che dello scempio di uno dei luoghi simbolo di Napoli – privato dei suoi pini quasi secolari – vuol fare una questione nazionale. Di qui la raccolta di firme per una petizione da inviare ai massimi esponenti del governo (e l’invito al ministro Costa a visitare i luoghi). Cresce la mobilitazione. Ieri una manifestazione in via Virgilio: cittadini, professionisti, c’era anche un magistrato. Hanno firmato anche l’ex governatore Bassolino e la senatrice Anna Maria Carloni nonchè due turisti Usa allibiti alla vista delle ceppaie degli alberi abbattuti.
Posillipo (dal greco: pausa dal dolore). Nell’immaginario collettivo, uno stato d’animo oltre che un luogo dal panorama mozzafiato… Dei 1100 pini che furono piantati nel 1930 ne erano rimasti 600 un anno fa, attaccati da un parassita che non dà scampo, la cocciniglia. Negli ultimi mesi tra il Virgiliano, via Tito Lucrezio Caro e via Boccaccio ne sono scomparsi quasi altri 300, travolti dalle tempeste di vento o abbattuti perché a rischio crollo e ciò certamente anche a causa dell’incuria (scarsità di mezzi e personale da parte del Comune). Il parco Virgiliano con i suoi impianti sportivi, poi, è tuttora off limits dall’8 novembre (dopo due mesi iniziata la rimozione di 29 alberi pericolanti). Disagi . Uno scenario desolante, anche per i turisti.
Situazioni analoghe esistono anche in altri quartieri, ma si inizia da Posillipo (ricordate la cartolina col pino?) proprio in quanto simbolo dello scempio del verde napoletano. Prossima tappa, probabilmente, a Scampia, chiesto dagli abitanti. “Dopo la quasi totale eliminazione degli alberi, avvenuta per presunte malattie, improbabili ragioni climatiche e discutibili motivi di rigenerazione urbana”, spiega Maria Teresa Ercolanese, “riteniamo sia essenziale ricreare il paesaggio e la natura della famosa collina. Chiediamo di conoscere programmi e tempi di intervento che assicurino il ripristino del patrimonio arboreo e l’estetica dei luoghi così com’è sempre stato nella storia della nostra città, compresi parchi e giardini”.
Una ecatombe ben documentata sui social. La protesta è partita via facebook. Le nuove adesioni integrano la raccolta di firme sulla piattaforma change.org (online raccolte già 1700 firme) per la petizione che sarà inviata a tutte le autorità competenti, affinchè siano ripiantate tutte le essenze arboree rimosse.