Turismo. Due importanti siti internazionali invitano i lettori a trascorrere qualche giorno nella città partenopea
Visitate Napoli, città unica e meta perfetta per un viaggio a marzo. Mentre in Italia, sui media tradizionali, si parla di Napoli spesso in termini negativi e poco in termini positivi e non ci si accorge che non è la città di venti anni fa, all’estero continuano ad apprezzarla. Non solo: la consigliano a tutti per le sue bellezze ma soprattutto per la sua originalità. Questa settimana sono due i siti internazionali che dedicano articoli alla città partenopea. Il primo è il noto The Telegraph, che titola Perché Napoli è la meta perfetta per una fuga di marzo in un servizio corredato di foto in cui si racconta di come a Napoli si possa sentirsi abbracciati dal calore, di come ci si possa sentire come in paradiso, tra hotel di lusso, passeggiate romantiche, mostre ed eventi da non perdere e luoghi magici da visitare. Il secondo sito è Culinary Backstreets, che nel descrivere come si mangia oggi a Napoli nell’articolo intitolato Napoli, uno stato dello stomaco 2018, dedica molto spazio alla particolarità della città e al suo essere una delle poche che hanno conservato la propria identità, anche a tavola. “In molte parti d’Europa – si legge infatti nell’articolo firmato da Sophia Seymour – il capitalismo dei consumi ha portato un’invasione di supermercati e ristoranti della catena, contribuendo all’estinzione di negozi di alimentari a conduzione familiare indipendenti, Napoli e i piccoli quartieri distinti del suo centro storico sono riusciti magicamente a resistere”. “I mercati di quartiere – prosegue l’articolo – conservano un fascino che ricorda un’era passata quando le strade europee fumavano e sibilavano e il terreno sarebbe stato ricoperto di croste di cavolo e interiora di pesce. Le strade acciottolate e strette della città ruotano intorno alla vita civica, che ancora si riempie di bancarelle che vendono molluschi freschi, sacchi di noci, nodi di aglio e cipolle, tondi di formaggio e prosciutti appesi. L’energia caotica di Napoli ha ispirato e respinto in egual misura i viaggiatori che l’hanno attraversata. Sia Walter Benjamin che Johann Wolfgang von Goethe hanno scritto ampiamente in lode delle qualità non apprezzate della città. A Napoli, il quartiere è tutto. La città è composta da villaggi all’interno di villaggi. Anche l’influente poeta, romanziere e regista Pier Paolo Pasolini ha avuto un assaggio di Napoli. Gli piaceva appunto la mancanza di merci omogeneizzate e di catene di negozi che spuntavano altrove. Si è opposto ai rapidi cambiamenti socio-economici che hanno avuto luogo in Italia sotto il partito al governo democratico nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale”.