Anche i marittimi italiani in questa 6^ edizione della Napoli City Half Marathon, il grande evento di corsa organizzato da Asd Napoli Running con il Comune di Napoli. Il forte vento annunciato nei giorni scorsi non ha fermato la mezza maratona di Napoli che questa mattina alle ore 9 è partita regolarmente dalla Mostra d’Oltremare.
Ben 7500 i podisti ai nastri di partenza e tra questi anche 56 marittimi: 46 provenienti principalmente da Torre del Greco ma alcuni anche dalla lontana Sicilia, per gareggiare alla maratona e altri 10 per partecipare alla staffetta, tutti presenti far conoscere la drammatica situazione di disagio loro e delle loro famiglie, per protestare contro la crisi della disoccupazione a causa della pratica ormai generalizzata di tanti, troppi armatori italiani, di assumere marittimi extra comunitari con salari da fame, stipendi molto inferiori a quelli dei contratti degli italiani.
“Oggi siamo qui – spiega Vincenzo Accardo, Consigliere dell’Associazione “Marittimi per il futuro” di Torre del Greco – perché la mezza maratona è importante per Napoli e la migliore protesa che potevamo fare è stare qui per partecipare e far capire a tutti cosa significa essere un marittimo italiano. Il cosiddetto Governo del popolo non è veramente del popolo perché i suoi rappresentanti fanno solo i selfie e i video con il popolo. Il Movimento 5 Stelle è venuto a Torre del Greco l’anno scorso a febbraio e dicevano che ci avrebbero aiutato ma nessuno ha ancora dato una mano a Torre del Greco, che rappresenta il secondo compartimento marittimo italiano ed ha una gloriosa tradizione. Il risultato di questa politica è che oggi siamo alla fame e sono senza lavoro più di 50.000 marittimi italiani che potrebbero imbarcarsi ma sono fermi. E ciò avviene mentre qualche società appartenente alla Confitarma fa imbarcare gli extracomunitari a bordo sottopagandoli e dando loro 400 dollari al mese. Non abbiamo nulla contro di loro ma devono avere la stessa formazione e fare i corsi come li fanno gli italiani. E devono avere lo stesso stipendio. Speriamo che questa protesta – conclude Accardo – arrivi a chi di dovere”.
D’accordo anche l’armatore Ignazio Messina, presente ai nastri di partenza della gara. “È la mia prima mezza maratona – spiega Messina – e vi partecipo solo per sposare la causa del grande armatore Vincenzo Onorato, presidente di Moby Lines e di Mascalzone Latino in favore dei marittimi italiani. Non si può fare distinzione tra comunitari perché gli italiani ormai sono comunitari a tutti gli effetti ma sugli extracomunitari a bordo bisogna fermarsi un attimo e a mio avviso bisogna dare precedenza agli italiani e non fare accordi sindacali che invece favoriscono solo gli extracomunitari”.
Alla mezza maratona, alla corsa in difesa del diritto al lavoro di decine di marittimi italiani, hanno preso parte, infatti, anche i due i fratelli Achille e Alessandro Onorato della Onorato Armatori, la compagnia che da anni porta avanti con forza e coraggio la lotta per la tutela e l’occupazione degli italiani sulle navi del nostro Paese e che oggi ancora una volta, testimonia con la sua viva presenza, anche in quei 21 chilometri e 97 metri la volontà di essere accanto alla sua gente.