Non c’è pace per la metropolitana di Napoli. E, soprattutto, non c’è pace per i suoi passeggeri che ieri mattina hanno dovuto subire un altro disservizio, l’ennesimo registrato nella tratta della Linea 1 Piscinola-Garibaldi gestita dall’Anm, l’Azienda napoletana di mobilità. Ieri mattina alle 7.50 un convoglio partito dal capolinea di Piscinola si è fermato nel tunnel tra le stazioni di Montedonzelli e Medaglie d’Oro a causa di un guasto tecnico. Senza informazioni, i passeggeri sono rimasti con le luci spente all’interno del treno e con del fumo che è fuoriuscito dai vagoni. L’attesa, col passare dei minuti, è diventata sempre più spasmodica e il timore che stesse per accadere un incidente, come successo a gennaio con lo scontro tra due treni, ha pervaso i passeggeri della metropolitana. Qualcuno ha avvertito un malore, anche considerando che il treno era pieno essendo l’orario dei pendolari. Dopo più di trenta minuti, poi, è tornata la normalità con il treno che ha raggiunto lentamente la stazione Medaglie d’oro. L’Anm ha quindi avvisato l’utenza dell’ennesimo guasto tecnico e la circolazione è rimasta interrotta per diversi minuti, per poi riprendere a singhiozzo e con ritardi nelle corse previste dalla tabella di marcia. Banchine affollate e tempi di attesa allungati. Quanto basta per scatenare l’ira dei passeggeri.
C’è stato chi ha iniziato a girare video e scattare foto per documentare ciò che stava accadendo e chi invece si è fatto prendere dal panico. L’assenza di aria condizionata e di luce ha messo in crisi diversi passeggeri che si sono sentiti male. E intanto, nelle altre stazioni, i passeggeri in attesa sulle banchine non venivano informati di quanto stava accadendo ma i tabelloni luminosi indicavano sempre i minuti che mancavano all’arrivo del treno. Solo che il numero restava fisso anziché diminuire progressivamente. E così, dopo mezz’ora di inutile attesa, in tantissimi hanno lasciato le stazioni della metropolitana optando per la chiamata ai taxi per non perdere ulteriormente tempo. Molte le persone che hanno perso il treno che li avrebbe condotti a Roma a lavorare. Il fatto che questa mattinata di caos nella metropolitana si sia verificata all’indomani delle parole di rassicurazione agli utenti pronunciate dal sindaco Luigi de Magistris e dal vicesindaco Enrico Panini desta preoccupazione e sconcerto.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it