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Libri come “rifiuti”: la rivolta per la campagna di educazione ambientale a Corato

“Ci pensate? Uno deve indicare in una comunicazione istituzionale di pubblica utilità, pagata coi soldi di tutti, un rifiuto esemplare, un oggetto da sostituire con un altro che si possa riciclare o riutilizzare. Ci pensa e ci ripensa, e alla fine dice: ho trovato! E partorisce questa geniale immagine. Il rifiuto è un libro. Un libro. Ma certo.
Nessun limite all’idiozia umana”.

Commenta così lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni la campagna di comunicazione del Comune di Corato e dall’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti Asipu apparsa ieri nel comune pugliese. Un grande manifesto con una doppia immagine: un libro cartaceo, eaccanto la sua versione digitale. A lato lo slogan: “Preferisci i prodotti durevoli con minore impatto sull’ambiente. Produrre meno rifiuti è una tua scelta”.

I “rifiuti” da evitare, per limitare l’inquinamento ambientale, sarebbero quindi i libri. Immediata la reazione del mondo della cultura barese che ha subito segnalato e denunciato la campagna. “Pubblcità regresso” l’ha ribattezzata lo scrittore barese Marcello Introna.“Cose brutte/108. Il Comune di Corato promuove una campagna di sensibilizzazione ambientale indicando un libro come un rifiuto. Avrebbe potuto utilizzare una stoviglia di plastica anziché quelle di vetro, e invece no, ha preferito un libro. Ma perché?” si è chiesta la scrittrice Gabriella Genisi.

Ancora più aspra la reazione di Donato Carrisi sulla scia del post di de Giovanni.  “Condivido l’indignazione del mio amico Maurizio de Giovanni per questo messaggio idiota partorito dalla mente di un mentecatto e sostenuto da imbecilli – ha commentato sui social lo scittore. -I LIBRI NON SONO RIFIUTI. VOI SIETE RIFIUTI UMANI.
Sia chiaro: FINCHÉ CI SARANNO LIBRI DA STAMPARE, SI PIANTERANNO ALBERI PER FARLO. FINITI I LIBRI, FINITI GLI ALBERI. Boicottiamo il Comune di Corato e l’A.S.I.P.U. finché non sarà rimosso questo messaggio delirante.
P.S.Ovviamente, questa manica di fessi decide di veicolare il messaggio con un manifesto (cartaceo) mica in digitale! La coerenza del cretino!”.

Le diverse manifestazioni di rivolta non sono però rimaste inascoltate e poche ore fa l’Asipu ha provveduto a scusarsi e a coprire i manifesti della campagna incriminata e, con una nota inviata alla stampa locale, ha sollevato il Comune di Corato da qualunque responsabilità in merito, dichiarando che l’iniziativa comunicativa è stata sviluppata “autonomamente” dalla società e che il riferimento era unicamente al materiale costituente il libro e non ai suoi aspetti culturali.

 

 

 

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