A lottare con la morte in un freddo letto di ospedale. Mentre voi parlate, Noemi è lì a lottare con la morte. Ma voi non vi rendete conto e parlate ancora. Il sindaco attacca il ministro. Il ministro attacca il sindaco. Il sindaco attacca Saviano. Saviano attacca Napoli. Il presidente della Regione attacca il sindaco e il ministro. Il ministro attacca il presidente della Regione. Tutti contro tutti. Nel nome di Noemi. Ma Noemi, in questo momento, non ha bisogno di tutto questo. Non ha bisogno della vostra retorica politica, della vostra propaganda elettorale né di stabilire di chi è la colpa di quanto di terribile le è accaduto. E Noemi non ha bisogno nemmeno delle parole di uno scrittore milionario che guarda la città da lontano e ne esalta solo le negatività per un suo tornaconto. Aveva bisogno “prima” che vi preoccupaste di farla vivere in una città sicura. Aveva bisogno “prima” che vi impegnaste seriamente e concretamente a far sì che il sistema che vi dà da mangiare, vi rende famosi e vi fa vivere una vita comoda in poltrona funzionasse meglio, garantendo il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, specie di quelli più piccoli e indifesi. Aveva bisogno, prima che qualcuno le sparasse un colpo di pistola contro per errore, che voi faceste in modo che camminare per le strade di Napoli, in pieno giorno, non fosse pericoloso. Noemi aveva bisogno di crescere in un mondo in cui ha l’opportunità di sviluppare i suoi talenti e le sue passioni e magari La città in ansia per Noemi La bimba di 4 anni ferita per errore in una sparatoria è ancora grave ma le sue condizioni sono stabili. Fuori al Santobono spuntano palloncini colorati e messaggi da altri bambini. Ma i “grandi” continuano a litigare. Salvini e De Luca ieri in visita nell’ospedale coniugarli col lavoro della vita nella sua città, senza essere costretta ad emigrare al Nord o all’estero per poter vivere bene. Ora che è sedata e intubata in un letto di ospedale, con i polmoni perforati da un proiettile di guerra, tutti voi avete fallito. Tutti noi abbiamo fallito. Ormai è tardi. E allora, almeno adesso lasciatela in pace. Abbandonate per qualche istante il vostro egocentrismo. E pregate. Pregate tutti affinché lei possa continuare a crescere. Pregate perché se lei ce la farà, d’un colpo laverà le vostre coscienze oggi macchiate da quello che non avete fatto, oppure che avete fatto di sbagliato per la sua città e per farla arrivare a questo punto. A lottare con la morte in un freddo letto di ospedale.

Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it