Home Cronaca di Napoli e provincia La storia in tribunale: il Movimento Neoborbonico querela il professor Alessandro Barbero

La storia in tribunale: il Movimento Neoborbonico querela il professor Alessandro Barbero

Il Movimento Neoborbonico ha querelato Alessandro Barbero dopo alcuni recenti articoli e alcune sue recenti prefazioni.
Il docente piemontese di storia medioevale da qualche anno è impegnato in ricerche sulla storia risorgimentale e in particolare su Fenestrelle con la finalità di ridimensionare i drammi vissuti da migliaia di soldati delle Due Sicilie nella fortezza-lager sabauda.
Da lì una serie di vivaci confronti sulla questione meridionale, il tutto nei limiti del dibattito storiografico.

Nei testi in questione, però, Barbero, a proposito dei neoborbonici, dei loro libri e dei loro rappresentanti, parla di “scellerate fantasie, di reinvenzioni storiche, di false informazioni, di mezzi immondi, passioni violente e cattive azioni” evidenziando anche giudizi di carattere personale.
Se un tribunale lo giudicherà opportuno procederà per accertare se sono calunniose queste affermazioni contro le migliaia di iscritti e simpatizzanti neoborbonici e in caso di risarcimenti sono previste borse di studio per i ragazzi delle periferie del Sud.
Al di là delle questioni legali, il Movimento Neoborbonico evidenzia da sempre le tante leggende della storia risorgimentale e si chiede da sempre come mai tanti accademici continuino a raccontarle accanendosi anche nella cavillosa e spesso inutile ricerca di errori da parte dei neoborbonici e di altri scrittori revisionisti, senza i quali molti dibattiti non si sarebbero mai aperti.

Si ricorda, infine, che il Movimento Neoborbonico è da oltre 27 anni un movimento unicamente culturale totalmente autofinanziato e che, senza alcun finanziamento pubblico e senza alcun rapporto con partiti e politica,
deve il suo successo crescente al lavoro di ricerca soprattutto archivistica di tanti suoi iscritti e simpatizzanti.
L’unico obiettivo resta quello del racconto di tante verità storiche cancellate per oltre 150 anni e, sulla base della storia, la risoluzione di una questione meridionale sempre più drammatica soprattutto per i nostri giovani.

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