Il Movimento 24 Agosto di Equità Territoriale – (Campania), attraverso la piattaforma di petizioni on line Change. org, ha inviato una lettera aperta al Presidente Vincenzo De Luca per chiedere che venga adottata la bandiera delle Due Sicilie da parte della Regione Campania, dal momento che in quello stemma sono riportati quelli di tutti i casati e i potentati che hanno governato il Regno di Napoli, per circa nove secoli. Una sintesi che nessuno escluse.
L’identità della persona che ci fa riconoscere come individui e appartenenti ad un unico popolo e che crea quella che viene definita identità collettiva, diventa fondamentale in momenti di forte impatto emotivo come quello che stiamo vivendo. Essa rappresenta le radici a cui tutti siamo legati. L’uso di un emblema fortemente simbolico come può essere una bandiera diventa un veicolo comunicativo per riconoscersi ed essere riconosciuti.
La richiesta vuole dare il giusto risalto alla gloriosa storia di un’intera comunità alla quale si vuole dare il giusto riconoscimento, così come tutte le altre regioni italiane.
La petizione
Di seguito il testo della petizione lanciata su Change.org:
Al Presidente della Regione Campania
on. Vincenzo De Luca
oggetto: richiesta adozione bandiera delle Due Sicilie da parte della Regione Campania
Egregio Presidente,
In un momento di forte impatto emotivo, in cui ognuno di noi è stato chiamato a misurarsi con sé stesso, una delle poche cose che non si è sbiadita perdendo il valore che fino ad un “attimo” fa le si dava è la propria identità. Essa rappresenta le radici a cui tutti indistintamente siamo legati, che creano quel naturale senso di appartenenza. Non è nostalgia ma il bisogno fondamentale di ogni individuo di legare il proprio vissuto a quello della famiglia d’origine. Va detto che al senso di appartenenza individuale se ne aggiunge un altro, quello del popolo: agisce nel medesimo modo e crea quella che viene definita identità collettiva. Essa rappresenta la parte più importante, su cui poggiano i valori di una comunità, con la sua storia, la sua cultura. In una parola: la sua memoria (intesa non solo come ricostruzione del passato ma anche come costruzione del futuro). Assume, dunque, un importante significato per ogni comunità l’uso di un emblema visibile e simbolico, come può esserlo una bandiera, quale veicolo comunicativo per riconoscersi ed essere riconosciuti.
La lunga premessa si rendeva necessaria per introdurre il motivo della presente: la salvaguardia del patrimonio storico- culturale-identitario della Campania simbolicamente rappresentato dalla bandiera delle Due Sicilie. E’ indubbio che la storia e l’identità di Napoli e della Campania, come del resto per tutto il Sud, sia stata per secoli rappresentata da quel vessillo, in cui sono presenti i simboli di tutte le dinastie che l’hanno governata: Normanni, Svevi, Angioni, Aragonesi, Asburgo… fino ai Borbone. Un simbolo inclusivo, dunque, in cui chi succedeva al trono riconosceva al predecessore, senza timore alcuno, il valore di quanto fatto per quel popolo. Quasi novecento anni di storia condensati in quella bandiera che, per stare al passo con i tempi, potremmo definire un QR-code. A questo punto siamo certi comprenderà da cosa sia spinta tale esigenza: la stessa che accomuna tutti i popoli, di cui ogni Regione se ne fa espressione. Come non ricordare la triscele della Regione Sicilia, simbolo sacro e testimonianza del glorioso passato; laToscana, così prepotentemente legata al mitico cavallo alato ed al giglio fiorentino; la Sardegna, profondamente legata alle sue vicende storiche espresse attraverso l’immagine dei quattro mori; o a Regione Liguria con la storia della Repubblica di Genova; e che dire della Regione Veneto rappresentata dal leone di San Marco, simbolo della Serenissima. Ovvio che esse siano solo alcune delle Regioni italiane, ma l’intento era quello di porre in evidenza la fierezza di chi riconosce nella propria storia un valore aggiunto. Inevitabile il riferimento alla Regione Campania e alla bandiera assunta, dove non appare traccia della storia del popolo che sarebbe tenuta a rappresentare(lo stendardo adottato, erroneamente attribuito alla repubblica di Amalfi, fa riferimento al Comune di Amalfi). Pertanto, sorprende non poco che non vi sia alcun accenno ai circa novecento anni di storia, dal 1130 in poi. Nulla che rimandi a quel glorioso passato, che ha inciso notevolmente nella storia europea, sia in termini economici che di prestigio. Esso sembra completamente rimosso proprio da coloro che sarebbero preposti a metterlo in luce e a custodirne la memoria. Detto ciò, siamo sicuri che su questo tema troveremo la sua piena approvazione.
Con questa consapevolezza siamo qui a sottoporre alla Sua attenzione la richiesta di adozione della bandiera delle Due sicilie da parte della Regione Campania,
quale simbolo riconosciuto della storia e dell’identità di una comunità. Altresì, ci permettiamo di dirLe che ciò costituirebbe il riconoscimento dato da chi è chiamato a rappresentarla e se ne fa portavoce senza timori di revanscismi e nostalgismi, ma come persona consapevole dell’importanza delle sue radici.
Confidando in un suo interessamento La ringraziamo dell’attenzione.
In attesa di un riscontro porgiamo
Distinti saluti
Annamaria Pisapia vice presidente Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale;
Giuseppe Ercolino, referente Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale per la Regione Campania
Angela Tuccillo, membro direttivo movimento 24A equità territoriale
Alberto Virtù, referente circolo movimento 24A equità territoriale Scafati
Maurizio Redi, referente circolo movimento 24A equità territoriale Caserta
Marcello Fulgione, referente circolo movimento 24A equità territoriale Alto Sele
Antonio Marsiglia, referente circolo movimento 24A equità territoriale Napoli
Alessandro Migliaccio, giornalista
Salvatore Argenio, imprenditore
Gianluca Bozzelli, avvocato cassazionista
Mauro Sasso del Verme, funzionario giudiziario
Antonio Apuzzo, collaboratore scolastico
Emiliano Pagano, membro direttivo movimento 24A equità territoriale
Fabio Pellegrino, vicario circolo di Caserta movimento 24A equità territoriale
Rosario Lopa, portavoce Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo
Antonio Lombardi, pedagogista; scrittore
Antonello Greco, giornalista
Franco Cafararo, scrittore
Vincenzo Buonagurio, ottico