Transporti. Sulla linea 1 ressa per gli ascensori: solo in pochi cedono il posto a chi ne ha bisogno

senso civico, metropolitana di napoli, anziani e disabili, ascensoriGli scatti della vergogna. Ogni giorno nella metropolitana di Napoli, si assiste ad una vera e propria competizione in velocità degna delle Olimpiadi di Atletica leggera. Una volta che i passeggeri sono scesi dai vagoni, tanti di loro, seppur giovani, iniziano a correre e a superarsi a vicenda pur di arrivare per primi davanti alle porte dell’ascensore riservata ai disabili. Questa scena si ripete più volte quotidianamente, in particolare durante le ore di punta, nelle stazioni di Toledo e Garibaldi (linea 1).

Gli anziani, le donne incinte e le persone con disabilità sono costrette ad aspettare e a posizionarsi in coda alla fila mentre i più giovani salgono con l’ascensore. Eppure gli ascensori sono stati installati per abbattere le barriere architettoniche e permetterne l’utilizzo alle persone che ne hanno veramente bisogno. E invece si vedono salire giovani o adulti che non hanno alcun tipo di problema nel deambulare e che potrebbero tranquillamente salire le scale. La regola impedirebbe in questo caso di utilizzare l’ascensore, ma si tratta più di senso civico che di regole da rispettare. A prendere il sopravvento sono la pigrizia, il voler evitare una rampa discale a  tutti i costi, la brama di arrivare all’uscita il prima possibile. Purtroppo il quadro di inciviltà e menefreghismo si aggrava anche all’interno dei vagoni del metrò, quando ad esempio alla vista di una persona anziana o di una donna incinta nessuno (o quasi) cede il proprio posto a sedere. C’è chi fa finta di non vedere, ascoltando la musica, chi gioca con il proprio smartphone e chi rivolge lo sguardo altrove. Sono scene di maleducazione, negligenza dettata da indifferenza o insensibilità.

Atteggiamenti passivi di chi vuole restare seduto comodamente sul proprio sediolino fino alla rispettiva fermata, ignorando il fatto che una frenata improvvisa potrebbe creare non pochi problemi a una persona di età avanzata così come ad una donna in gravidanza. Di fatto, quegli scatti in velocità sono vergognosi ma nessuno degli “scattisti” se ne vergogna. Così come è vergognoso vedere vagoni pieni di giovani seduti e anziani e disabili in piedi. Sono in pochi a cedere il posto a chi ne ha bisogno. E ancora di meno i galantuomini che fanno sedere le donne al loro posto. “Così è (se vi pare)”, diceva Pirandello. Ma nella vita non c’è un copione scritto: le cose possono cambiare.

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