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Il primo amore non si scorda mai

di Cinzia Rosaria Baldi *

Non esiste un’età precisa per innamorarsi, ma c’è un’esperienza che influenza la vita di coppia da adulti

Quest’anno la festa degli innamorati ritorna tra misure restrittive anti-covid e voglia di ripartire, San Valentino per chi è innamorato o per chi cerca l’amore è un giorno per sognare. Ma a che età ci si innamora? Non esiste un’età precisa, ma, come ricorda il detto popolare, il primo amore non si scorda mai, è, infatti, un’esperienza emotivamente molto intensa, ricca di attese e speranze, di entusiasmi ed esaltazioni ed anche di sofferenza, che lascia un segno dentro di noi. I primi amori, infatti, segnano profondamente ognuno di noi e influenzano il nostro modo di vivere, l’amore e l’attività di coppia in età adulta.

I genitori spesso sono portati a sottovalutare i sentimenti degli adolescenti, senza comprendere che l’esperienza dell’innamoramento è rivolta a cambiare i propri figli preparandoli a vivere gli anni successivi.
L’adolescenza è caratterizzata da forti trasformazioni fisiologiche, psichiche e relazionali. Il ragazzo assiste alla trasformazione progressiva del suo corpo che diventa un corpo quasi adulto. Possiamo, quindi, sostenere che attraverso l’innamoramento il ragazzo o la ragazza cerca di raggiungere la propria immagine ideale, ciò che si aspira ad essere. L’innamoramento in adolescenza è un’esperienza fondamentale per sentirsi accettati, per potersi accettare. Le emozioni, che il ragazzo prova, favoriscono l’approfondimento delle conoscenze su se stessi e sugli altri e lo aiutano anche alla scelta del proprio orientamento sessuale. Il primo innamoramento, soprattutto nella prima adolescenza, può anche non essere costituito da una storia vissuta nella realtà. Spesso è vissuto solo nella fantasia dei ragazzi e la persona oggetto dell’amore dell’adolescente non saprà mai il posto che sta occupando nei suoi sogni. Può capitare anche che si tratti di persone mai conosciute come un attore, un cantante, un campione dello sport.

La stragrande maggioranza dei ragazzi vive in modo piuttosto sereno questa fase della propria vita, in altri casi può succedere che i ragazzi vivano in modo totalizzante i propri sentimenti ed estremizzino l’idealizzazione del partner, ciò può causare una perdita di interessi, disattenzione e quell’allontanamento dallo studio che spesso preoccupa i genitori.
L’adolescente vive in maniera fortemente emotiva ogni esperienza soprattutto quella amorosa alternando momenti di euforia, di crisi e sofferenza, questo può portare ad un allontanamento dalla realtà, ma si tratta di una fase iniziale e temporanea. Una ricerca dei psicologi dell’Università della Georgia, pubblicata sul Journal of School Health un anno e mezzo fa, al contrario, ha osservato che l’amore in adolescenza peggiorerebbe i risultati scolastici, aumenterebbe il rischio di depressione e di tristezza, non favorirebbe la leadership personale. Quindi meglio rimandare l’amore a dopo il liceo? Ma siamo sicuri che l’amore ed il ruolo che svolge nella nostra crescita personale si può togliere di mezzo così?
Dal punto di vista psicologico l’innamoramento assolve a diversi bisogni evolutivi perché ricordiamo l’adolescente deve sperimentare per potersi conoscere e diventare maturo ad autonomo. l primi amori, infatti, aiutano a formarci come persone ed ad andare avanti nel mondo
In sintesi l’innamoramento risponde ad una ricerca di emancipazione e permette un graduale distacco dalle sicurezze tipiche del mondo infantile, dalle figure genitoriali e dalla componente narcisistica della pubertà
Aiuta nella capacità di riconoscere i propri bisogni differenziandoli da quelli dei genitori ed aiuta nella ricerca di uno spazio relazionale privato, controllato esclusivamente dall’adolescente. Le pene d’amore ad esso legate allenano ad affrontare le emozioni negative; infatti confrontarsi con la sconfitta può sviluppare la capacità di resilienza personale
È necessario che i genitori rispettino questa fondamentale tappa evolutiva dei loro figli e diano il giusto valore al sentimento che i ragazzi provano, comprendendone tutto il coinvolgimento emotivo, ma restando consapevoli che si tratta di un rapporto ancora distante dall’innamoramento dell’età adulta.
I giovani hanno bisogno di sapere di poter contare sui genitori, esplorando il nuovo ma sapendo di poter tornare nell’alveo familiare quando ne sentono la necessità, ma soprattutto senza sentirsi giudicati. I genitori devono parlare con i figli in modo aperto, anche di quelle tematiche che ad alcuni potrebbero creare imbarazzo, creando empatia, facendo capire che il loro stato d’animo è normale e comprensibile, che è capitato anche a noi. È importante lanciare ai ragazzi il messaggio, che quando ci si innamora cambiano le priorità rispetto a prima, ma non ci si deve concentrare solo sul nuovo rapporto affettivo, che avrà un ruolo importante, ma amici, sport, scuola e interessi non vanno trascurati.

*psicologa età evolutiva

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