Home Cronaca di Napoli e provincia Griglie del Plebiscito, nuovo sì dal Tar

Griglie del Plebiscito, nuovo sì dal Tar

Il Comune di Napoli vince un altro round nella sua battaglia sulle griglie della metropolitana in piazza del Plebiscito. Il Tar della Campania ha annullato il decreto del Ministero per i Beni Culturali, come già accaduto un mese fa, accogliendo il ricorso del Comune di Napoli. Il Tar ha rilevato che il Mibac, nel secondo decreto di stop, non ha tenuto conto della compatibilità dell’opera e del valore pubblico che ha oltre che del rischio di perdere fondi europei. Dal Tar, dunque, arriva un nuovo “no” alla sospensione bis dell’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione della camera di ventilazione per i lavori della linea 6 della metropolitana. Lavori che sono stati bloccati dallo scorso mese di ottobre e che, adesso, possono finalmente ripartire. “Riteniamo molto grave quello che è accaduto – commenta il sindaco Luigi de Magistris – perchè con una pervicacia senza precedenti è stato messo un ostacolo serio e concreto al celere andamento dei lavori provocando un’interruzione che ci ha fatto perdere molti mesi causando un danno evidente a Napoli, ai napoletani e alla mobilità. I lavori ora ripartono. Il sindaco di Napoli ha, inoltre, sottolineato che nell’incontro avuto il 20 febbraio scorso con il ministro Alberto Bonisoli lui aveva “auspicato una maggiore e leale collaborazione tra istituzioni che sulla vicenda del Plebiscito non c’è stata”. “Per questo – dice de Magistris – esprimo rammarico anche per le condotte tutt’altro che condivisibili del direttore generale del Mibact. Ora spero che la fase di ostacolo messa all’azione della nostra città sia conclusa. Una fase che ultimamente si sta concentrando sulla cultura forse perché si stanno rendendo conto che la vera arma di riscatto di Napoli è la cultura” e questo, a suo giudizio, potrebbe dare fastidio a “qualche pensatore da salotto. “Noi – conclude il sindaco – non consentiremo a nessuno, soprattutto da fuori, di mettere le mani sulla città con atteggiamenti che non hanno nulla che vedere con l’interesse pubblico”.

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