La merce sequestrata dalla Polizia di Stato va in beneficenza ad un centro caritatevole. Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli con un provvedimento innovativo ha disposto la devoluzione ad un istituto di beneficenza di diversi giubbotti contraffatti sequestrati alcuni giorni fa dalla Polizia Ferroviaria di Napoli nell’ambito dei controlli a ridosso della stazione di piazza Garibaldi.
In particolare, il magistrato di turno, in luogo della consueta distruzione “tout court” della merce ha disposto la rimozione delle etichette griffate di un noto brand e dunque, il conferimento di anonimi ma efficienti capi di abbigliamento che, specie con il freddo di questi giorni, hanno avuto una nuova esistenza e sicuramente hanno reso felici tante persone più sfortunate che non hanno la possibilità di ripararsi dal freddo.
E così ieri mattina gli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania, dopo aver rimosso con certosina pazienza tutte le etichette avendo cura di non compromettere la piena utilizzabilità dei capi, si sono recati presso il Centro AbitiAmo San Giuseppe Moscati della Comunità Parrocchiale San Gennaro al Vomero dove il Parroco li ha accolti con caloroso affetto ringraziando le Istituzioni per il sostegno alle proprie attività caritatevoli auspicando che anche per il futuro determinati capi di abbigliamento anziché andare al macero possano essere donati ai bisognosi. Un’ottima iniziativa quella avuta dal magistrato e messa in atto dalla Polfer di Napoli, ovvero trasformare un intervento delle forze dell’ordine in qualcosa di utile a livello sociale. Una strada indicata che, si spera, verrà perseguita anche in altre occasioni.

Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it