Prigionieri in casa senza neanche sapere quali saranno i tempi d’attesa. La mancanza di informazioni pesa quasi quanto i disagi ed i pericoli per gli abitanti del Parco San Paolo, a Fuorigrotta, ostaggi da un anno e mezzo della linea 7 del metrò per il collegamento tra le ferrovie Cumana e Circumflegrea, con la costruzione di una stazione proprio al centro del rione, tra la chiesa di San Paolo Apostolo ed una nota clinica. Premessa: gli abitanti (circa 3mila persone) non sono affatto contrari allo sviluppo della infrastruttura. Ma il cantiere che occupa via Bakunin finora non ha fatto che isolarli maggiormente: niente vie di fuga; “saltati” circa 300 posti auto per i residenti nonostante il pagamento di 150 euro per il diritto a sostare sulle strisce blu; ostacolato il passaggio dei mezzi di soccorso. “Se qua morisse qualcuno, dovrebbero fare il funerale all’aperto, non potendo un’auto arrivare fino all’ingresso dei palazzi…” protesta Antonio Neri, 80 anni, che abita in zona. E persino la circolazione pedonale è difficile: per attraversare via Bakunin da un lato all’altro, si è costretti a fare il giro attorno all’intero cantiere.
E poi scarsa illuminazione. Di notte è il coprifuoco. Gli abitanti del Parco San Paolo denunciano un incremento di scippi e di furti nelle case; danneggiamenti. Chi può, se ne va. E alcuni esercizi commerciali sono stati costretti a chiudere.
Per non parlare del verde. Oltre all’abbattimento iniziale di vari alberi di alto fusto (necessario per i lavori), i giardini di fronte alla chiesa nonché le aiuole di via Bakunin appaiono nel più totale abbandono: tronchi d’albero , erbacce altissime, rifiuti a tutto spiano e un proliferare di insetti particolarmente aggressivi.
Degrado chiama degrado: alle spalle della chiesa, denuncia il parroco, sono stati trovati siringhe e preservativi lungo il vialetto che conduce alla scuola.
Il progetto prevede una ferrovia a 40 metri di profondità ; che la stazione sia integrata con un parcheggio da 250 posti interrato a tre piani; e la pedonalizzazione del grande asse centrale del Parco San Paolo (con una passerella che colleghi questa zona al rione Traiano). Ad agosto 2017 si ipotizzò che i lavori finissero nel 2021 ma i tempi probabilmente slitteranno… Il cantiere di via Bakunin infatti è fermo da almeno 8-9 mesi . “E anche quando i lavori erano in corso>, sostengono gli abitanti, <non notavamo grossi movimenti. Si trattò probabilmente dell’allestimento del cantiere e del trasporto di materiale da deposito…”. Poi tutto s’è fermato: “Adesso è tutto fermo e c’è solo un custode”.
Il 15 giugno dopo otto mesi di proteste c’è stato un lieve ridimensionamento del cantiere (per allargare, almeno da un lato di via Bakunin, lo spazio per gli autoveicoli): furono spostati alcuni new jersey ch’erano troppo vicini ai palazzi… Ma non basta. Persistono rischi per l’incolumità dei cittadini, difficoltà di movimento per i mezzi di soccorso e anche nell’eventualità di fuga per eventi sismici (siamo in zona rossa). Anziani e disabili sono isolati. “Situazione inaccettabile, tanto più che il cantiere è fermo da mesi” . Sembra che neanche la Municipalità, guidata da Diego Civitillo, riesca ad avere informazioni dalla Regione sulla ripresa dei lavori benché ci abbia provato più volte attraverso l’assessorato alle Infrastrutture del Comune. Quanto tempo durerà questa storia? “Al Parco San Paolo sia ridata la sua dignità”. I cittadini attendono risposte.