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Didattica online, l’esempio Unisob

L’università Suor Orsola Benincasa ha fronteggiato al meglio il lockdown. Il rettore D’Alessandro: “Ma non cambiamo la nostra vocazione”

di Tommaso Barra

Proprio oggi all’Università Suor Orsola Benincasa si tornano a celebrare le lauree in presenza. Ma Lucio d’Alessandro, rettore del Suor Orsola e vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, racconta con orgoglio anche la grande prova di efficienza del sistema universitario nazionale in tempo di lockdown. “Al Suor Orsola siamo riusciti ad adeguarci subito alle giuste misure che il governo ha adottato ad inizio marzo per contrastare al meglio il contagio da Coronavirus – spiega d’Alessandro – ed abbiamo approntato in pochi giorni un piano di didattica straordinaria online per tutti i corsi di laurea dell’Ateneo partito esattamente nel giorno previsto per la partenza del secondo semestre di lezioni. Abbiamo organizzato subito anche lo svolgimento online degli esami di profitto e delle sedute di laurea. E abbiamo ristrutturato in forma online anche i test d’ingresso ad Economia e Green Economy, Giurisprudenza, Psicologia e Scienze della Comunicazione per i nostri futuri iscritti perché siamo l’unico Ateneo campano a farli in tre diverse sessioni partendo già in primavera. Ed oggi con grande orgoglio torniamo ad accogliere i nostri studenti nella nostra cittadella e nei nostri giardini”.


Rettore come si sta organizzando il Suor Orsola per affrontare “in loco” il nuovo anno accademico?
“Ci tengo a sottolineare che farsi trovare pronti per un’emergenza non significa cambiare vocazione. Noi siamo una Università con quasi tutti corsi a numero programmato e con una forte vocazione alle attività in presenza e ad un rapporto diretto e continuo studente-docente. Quindi ci è ‘costato’ molto non avere nel nostro Campus e nelle nostre aule i nostri studenti ma in questa fase emergenziale siamo riusciti a far funzionare bene la didattica anche a distanza. Siamo venuti incontro a tutte le esigenze degli studenti, didattiche e amministrative. Al Suor Orsola piuttosto che il distanziamento sociale abbiamo provato a realizzare la socializzazione a distanza. E certamente sfrutteremo anche in futuro le potenzialità della didattica digitale, ma sempre in modo aggiuntivo e mai sostitutivo rispetto alla didattica in presenza. Quindi in attesa delle valutazioni che il governo farà a partire da ottobre rispetto ad una eventuale ripresa dei rischi di contagio noi ci siamo già attrezzati per poter offrire agli studenti sia la possibilità di essere presenti nelle nostre aule sia quella di seguire corsi e fare esami a distanza per tutto l’anno accademico 2020-21”.


Quali novità per l’anno accademico 2020-21?

“La nostra offerta formativa si adegua continuamente alle esigenze del mercato del lavoro. In molti casi viene aggiornata e strutturata di concerto con le imprese così come abbiamo fatto con la nascita del primo corso di laurea italiano in Green Economy e con la laurea magistrale sulla sostenibilità economica ed ambientale creando nuove professionalità in un settore che ha immediatamente assorbito i nostri primi laureati. Con la stessa mentalità presentiamo ora due nuove importanti sfide formative. Un nuovo biennio magistrale in Scienze dello Spettacolo e dei Media per i nostri ‘comunicatori’ che guarda ai nuovi linguaggi dello spettacolo e della produzione multimediale in una città in cui dal cinema al teatro c’è non solo grande fermento creativo ma finalmente ci sono anche importanti progetti produttivi”.


E per quanto riguarda Giurisprudenza?
“Allo stesso modo a Giurisprudenza vogliamo offrire una risposta al bisogno di formazione di molti giovani che guardano ai concorsi pubblici (dalla magistratura al notariato) e i nostri ‘numeri’ ci consentono di strutturare questi indirizzi come delle piccole e virtuose ‘scuole’ biennali che consentono di anticipare questa preparazione già durante il normale ciclo quinquennale di studi giuridici. Ho letto in questi giorni titoli di importanti giornali annunciare che a Napoli aprirà la prima “Università per la magistratura”. Siamo orgogliosi di esserci riusciti”.

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