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De Luca sul ritorno a scuola: “Dopo i dati decideremo il da farsi”

“Irresponsabili il governo e le altre Regioni quando si è deciso di aprire il 14 settembre la scuola”. È scontro tra il governatore della Campania Vincenzo De Luca e la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sulla data fissata per la ripresa dell’anno scolastico. “Noi pensavamo che andava fatto dopo le elezioni – spiega De Luca -. Ci siamo adeguati alla scelta nazionale perché arrivassero anche da noi i banchi previsti per le scuole dal commissario Arcuri. Ma stiamo verificando che i problemi sono aperti. Quindi, abbiamo sul tappeto alcune questioni da affrontare prima di decidere il da farsi: test al personale scolastico, misurazione temperatura alunni, trasporto scolastico, disponibilità di aule e di personale docente”. Per il governatore è impensabile riaprire la scuola se la percentuale di chi non ha fatto il test è elevata e rivolge quindi il suo appello a insegnanti e operatori scolastici: “Fate i controlli sierologici e poi, se serve, i tamponi. In Campania – osserva De Luca – sono 200 mila i dipendenti della scuola: se il 10 per cento è positivo, sono 20 mila persone: capiamo che sono numeri importanti. Il personale deve essere controllato nell’interesse di tutti”. Nella mattinata di venerdì durante l’incontro alla Conferenza delle Regioni il presidente aveva lanciato la proposta di eseguire il test sierologico obbligatorio su tutto il personale docente e su base volontaria solo per gli studenti ma la mozione non era stata votata per dare tempo al Comitato scientifico di avanzare le proposte.


“Non me la sento di dire a tutte le famiglie: «State tutti tranquilli» – prosegue De Luca – , perché non è questa la situazione della scuola ora. Potremmo riaprire anche in fretta e furia, ma rischieremmo di chiudere dopo 24 ore. È stata una scelta irresponsabile per il Governo centrale scegliere di aprire il 14 le scuole e richiuderle di lì a poco per le elezioni e i ballottaggi. Solo la Regione Campania si è opposta. Aspettiamo comunque che arrivino i dati per prendere una decisione finale”, conclude il governatore.
A chiedere il rinvio dell’apertura dell’anno scolastico anche l’Anci Campania: “Fissiamo, come data, il 24 e non il 14” è l’appello dei sindaci della Regione, ma non di tutti. “Il sindaco di Napoli non darà mai la propria firma, il via libera e l’assist per chiedere il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico per mascherare la mancanza di visione perché le elezioni potevano fin dall’inizio essere fissate in altra data e non in coincidenza con la ripresa della scuola”, ha dichiarato all’Ansa Luigi de Magistris. “Ora si assumessero la responsabilità delle scelte – ha aggiunto -. Bisognava essere in grado fin dall’inizio a fissare la ripresa della scuola per fine settembre o per i primi di ottobre visto che ci sono anche i ballottaggi per le elezioni comunali e invece da mesi assistiamo a un balletto continuo che lascia, come sempre, il cerino in mano ai sindaci, ai presidi, alla comunità scolastica. Sta venendo fuori tutta l’inadeguatezza e l’incapacità di programmare con serietà l’apertura delle scuole che si sapeva da tempo. Trovo incredibile – ha rimarcato il sindaco – che si continuino a non utilizzare parole chiare con riferimento ad uno degli istituti più importanti della vita sociale e democratica del Paese. È evidente che ancora una volta prevale l’interesse politico legato alla campagna elettorale rispetto alla ripresa della scuola’’. Nel caso la data della ripresa delle scuole resti quella del 14 settembre, de Magistris ha sottolineato che ‘’noi stiamo lavorando da mesi sebbene dal Governo non siano arrivate linee guida chiare’’ ed ha concluso: ‘’Non dimentichiamo inoltre che più si rinvia e più sarà difficile iniziare perché in autunno, oltre alla convivenza con il virus, ci saranno anche le tradizionali patologie di stagione’’.

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