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Corsa contro il tempo per salvare il piccolo Alessandro: l’iniziativa a Napoli

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Corsa contro il tempo per salvare il piccolo Alessandro: l’iniziativa a Napoli
Il piccolo Alessandro

Appuntamento sabato 27 ottobre dalle 9 alle 19 in piazza Trieste e Trento per l’evento organizzato dall’Admo

Da tutte le regioni è partita la gara di solidarietà per cercare il donatore di midollo osseo compatibile per il piccolo Alessandro Maria Montresor, il bimbo di 19 mesi affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica, una malattia rara che in assenza di donatore idoneo, non gli lascerebbe alcuna speranza di vita. L’appello era stato lanciato qualche giorno fa sui media dai genitori Cristiana Console, napoletana e Paolo Montresor, veneto, risiedenti a Londra. Secondo quanto dichiarato dai medici è necessario trovare il midollo compatibile entro 5 settimane, ovvero entro il prossimo 30 novembre.

Una corsa corso il tempo che ha dato l’avvio a molteplici iniziative pubbliche e private per aiutare il piccolo Alessandro.
L’ADMO ( associazione donatori midollo osseo) poi si è subito mobilitata organizzando diversi eventi in tutta Italia.

Anche Napoli aderisce e partecipa all’appello rivolto a persone dai 18 ai 35 anni con un peso superiore ai 50 chili.

L’appuntamento è per sabato 27 ottobre, in piazza Trieste e Trento dalle 9 alle 19 dove, a chi aderirà, verrà fatto un prelievo a mezzo tampone salivare necessario alla tipizzazione.

Di seguito alcuni accorgimenti utili per prepararsi correttamente al prelievo:

  • evitare nelle ore precedenti l’assunzione di caramelle, bevande zuccherate, caffè, tè, colluttori, sciroppi, farmaci effervescenti;
  • evitare di fumare;
  • fare il test non prima che siano trascorsi almeno 30 minuti dall’introduzione in bocca di qualunque sostanza;
  • lavarsi i denti e fare quindi il test con la bocca pulita.

Secondo quanto si apprende da una comunicazione del Centro Nazionale Trapianti, del Centro Nazionale Sangue e del registro nazionale italiano Ibmdr sarebbe stata trovata una sacca con staminali da sangue del cordone ombelicale che potrebbe essere compatibile ma, come dichiarato dal padre del piccolo Alessandro all’Ansa non c’è ancora certezza che sia possibile usarla per salvare la vita a suo figlio: “Abbiamo saputo anche noi dalla stampa della possibilità di una sacca, non abbiamo parlato con nessuno dall’Italia  e da quello che ci hanno detto qui però non c’è certezza sulla compatibilità finché non vengono fatti altri esami, che immagino saranno effettuati. È importante che chi può continui a iscriversi ai registri dei donatori di midollo, non lo dico per mio figlio ma per tutti i pazienti che sono in attesa. Chi diventa donatore lo fa per tutti i malati”.