Fare i lavori in casa non è mai stato così trendy, come dimostra il successo delle foto di personaggi più o meno noti immortalati mentre cucinano o fanno altre faccende… È la riscoperta di una dimensione che può dare grandi soddisfazioni (invece di perdersi in un disordine frustante) e inoltre occasione di movimento antistress poiché la ripetitività di certe incombenze “materiali” aiuta a scaricare il cervello e a placare l’ansia. Tutto ciò per passione o anche solo per necessità (l’assenza di colf ai tempi del Coronavirus, quando bisognerebbe avere maggiore attenzione all’igiene).
Il ministero della Salute sul proprio sito online indica quali sono i prodotti più adatti per disinfettare superfici e servizi igienici: i virus si combattono soprattutto con l’alcol e con prodotti a base di cloro (ipoclorito di sodio), tra cui la comune candeggina o varechina. Non a caso dal 9 marzo certi prodotti, come l’alcol, non si trovano più neanche in farmacia…
E non manca la riscoperta dei “rimedi della nonna”, una sorta di rivolta ecologica contro l’uso (indotto dalla pubblicità) di prodotti tossici che, invece di pulire le nostre case, le inquinano, finendo per inquinare anche l’ambiente. Ecco qualche consiglio tratto dal volumetto “Ecolindo” della napoletana Anna Galdo, impegnata nel campo dei diritti umani e delle politiche sociali. Per organizzarsi bene, ricorda, bisogna innanzitutto prevenire: pulire subito le piccole macchie che si formano; fare una passata veloce sui fornelli magari con la stessa spugnetta con cui si sono lavati i piatti; spazzare velocemente il pavimento della cucina dopo i pasti; lasciare puliti i sanitari dopo l’uso…Piccole azioni “positive” che non ci peseranno più se diventano un’abitudine. Ma l’input fondamentale è ad evitare al massimo i detergenti chimici, e soprattutto gli spray, il cui invisibile pulviscolo di bollicine si estende a largo raggio depositandosi su cibo e stoviglie ed entrando con l’aria nei nostri polmoni. Per una pulizia ecologica, gli ingredienti di base sono sei: l’aceto bianco, il bicarbonato di sodio, il succo di limone e l’alcol nonché un sapone naturale e un olio essenziale (da diluire in giuste dosi). E poi “olio di gomito” che aiuta anche a tenersi in forma…
La fuoruscita del virus dal suo habitat e la trasmissione dall’animale all’uomo secondo vari esperti è conseguenza della distruzione degli ecosistemi, che ha abbattuto anche le barriere tra l’uomo e gli animali. La velocità di diffusione della malattia poi è collegata alla facilità con cui viaggiamo da un capo all’altro del mondo, fornendo opportunità di spostarsi a virus che prima dormono in un animale-serbatoio e poi, se gli avviciniamo un corpo dove possono riprodursi, prendono un passaggio e invadono il globo. C’è un legame tra la pandemia e l’ecosistema. “Ora abbiamo due crisi da combattere, quella pandemica e quella climatica”, dice l’attivista Greta Thunberg, “non c’è futuro se distruggiamo l’ambiente”.