Col maltempo cresce l’apprensione dei cittadini per le condizioni di alcuni palazzi e delle strade. Se il novantacinquenne caduto in via Luigia Sanfelice se l’è cavata senza grosso danno (vedi articolo dell’8 ottobre), quel marciapiede del primo tratto della discesa che conduce da via Cimarosa a via Palizzi continua ad essere percorso da passanti che non tengono affatto conto della recinzione (in parte distrutta) che dovrebbe renderlo impraticabile. Un marciapiede pieno di dossi e avvallamenti nonché ricoperto di pietre e pietrisco che cadono dal muretto costeggiante il lato sinistro della stazione superiore della funicolare di Chiaia. E ora si leva la protesta dei residenti, secondo i quali questo dissesto sarebbe “la conseguenza di una grossa perdita idrica per la rottura di una condotta, proprio in questo tratto, risalente a parecchio tempo fa. Dopo l’allagamento”, sostengono, “ci fu un intervento di riparazione, presumibilmente non andato a buon fine”. Al di là del muretto, una grossa rete arancione rende off limits anche parte dello slargo utilizzato come parcheggio dal personale della funicolare.
Parliamo del Vomero ma vale per tutta Napoli in conseguenza di un processo che, a partire dagli anni Novanta, invece di comportare la rigenerazione delle periferie, ha prodotto la “periferizzazione” dei quartieri che sembravano messi meglio. Parliamo di un’area del Vomero soggetta da decenni a dissesti e voragini dovuti a perdite idriche (e in qualche caso, fognarie) in particolare nel tratto di via Cimarosa che si trova alla destra della stazione della funicolare… Del resto, la “culla” di questo impianto a fune anticamente era un vallone dove scorrevano le acque piovane provenienti dalla parte più alta della collina, da San Martino. E l’acqua, quando è deviata dal cemento (da un lato la galleria della funicolare e dall’altro la galleria del metrò che passa sotto il palazzo al civico 65), finisce per trovare sempre una sua strada…
Intanto va sottolineato che le voragini non sono determinate dai temporali e che, quando una strada “si apre”, vuol dire che c’era già il vuoto sotto il manto d’asfalto. Causato da qualche perdita idrica o fognaria risalente nel tempo. L’acqua infatti molto lentamente trascina via il “terreno di posa” creando un vuoto sotto l’asfalto. Resta soltanto la “crosta”, e le piogge (o il passaggio di un mezzo più pesante) possono far precipitare la situazione…
Dossi, fossi, marciapiedi distrutti dalle radici straripanti degli alberi, alberi malandati, escrementi di cani e luridume vario scivoloso (anche attorno alle scuole). Tra le strade in condizioni più preoccupanti – come segnalato giorni fa dal presidente del Comitato valori collinari, ingegnere Gennaro Capodanno – proprio via Cimarosa, sottoposta a un carico di traffico pesantissimo da quando, in seguito alla pedonalizzazione di via Scarlatti, è rimasta l’unica via d’accesso al cuore del Vomero e alla zona ospedaliera.
Ecco qualcuno dei precedenti, riscontrabili sui quotidiani di allora. Il 23 dicembre 1993 a due giorni dal Natale fu sgomberato il palazzo di via Alvino 2 all’angolo con via Cimarosa (galleggiava su liquidi fognari). Il 2 e 5 dicembre 1994 voragini in successione in via Cimarosa altezza civico 65. Il 3 gennaio 1999 una grossa voragine tra via Cimarosa e via Bernini (larga due metri e profonda tre) determina l’interruzione della circolazione stradale per qualche giorno. Il 25/26 agosto 2001 infiltrazioni sotto la galleria della funicolare di Chiaia altezza via Palizzi. Il 13 agosto 2002 si apre una crepa nell’asfalto in vicoletto Cimarosa 3 dove c’è un viavai di mezzi pesanti (due mesi prima c’era stata una perdita idrica). Il 14/15 marzo 2005 dissesto all’angolo tra via Cimarosa e vicoletto Cimarosa.
Il 5 gennaio 2006 si apre una voragine al civico 140 (altezza cortile scuola Maria Ausiliatrice) e vi finisce dentro uno psichiatra, Renato Amitrano, che si salva grazie alla propria agilità. A marzo 2010 altro sprofondamento in via Cimarosa (tra il palazzo al civico 65 e la stazione della funicolare di Chiaia, all’altezza delle strisce pedonali). Sabato 21 maggio 2016 operai dell’ABC al lavoro anche di notte in via Cimarosa per un allagamento che coinvolge la banca accanto alla farmacia.
Un problema che si è riproposto troppe volte.
Infiltrazioni la cui origine forse non sempre è stata ben individuata e le cui cause potrebbero non essere state eliminate del tutto.
Giornalista: Luisa Russo
Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, cominciò al “Corriere di Napoli” di Aldo Bovio. Poi il passaggio al “Mattino” dove a fine anni Settanta/inizio Ottanta si occupava anche di tematiche femminili e fu inviata per la moda. Cronista di nera, poi, per alcuni anni fino al 2009. Aveva 18 anni nel 1968, non ha perso la voglia di capire lo spirito del tempo…