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“Chiese chiuse”, un video degli studenti del Sannazaro. E Napoli candida San Gennaro a patrimonio Unesco

Dopo le recenti inchieste televisive di “Report” sui templi abbandonati di Napoli,  ecco un video girato da un gruppo di studenti del  liceo Sannazaro sulle “chiese chiuse”  a conferma della diffusa sensibilità su questa problematica. Tema scelto per partecipare a un concorso della Regione Campania,  nell’ambito delle iniziative di Procida capitale italiana della cultura 2022 il cui slogan come noto è “La cultura non isola”. Un patrimonio dell’arte e del culto costitutivo, insieme con altri fattori,  dell’identità della città… E non a caso tra i primi a esprimere apprezzamento “per gli studenti e i docenti  che hanno sviluppato questo eccezionale documento cinematografico” è Antonio Pariante del Comitato Portosalvo che da anni si batte contro questa situazione.

Napoli è ricchissima di chiese ma non tutte sono censite. Nel solo perimetro del centro storico tutelato dall’Unesco  secondo i  dati più  recenti (ma non tanto) ce ne sarebbero 203 delle quali solo 79 normalmente accessibili in quanto tali  e destinate al culto e attività pastorali  (ma  113 appartengono ad enti diversi dalla Curia e cioè al Comune, al Demanio, al Fondo edifici culto del ministero dell’Interno o a privati. In totale sono censite 75 chiese abbandonate e 49 utilizzate per funzioni che con il culto non hanno nulla a che vedere: pizzerie, palestre, luogo di eventi, depositi,  officine…)

Dopo i servizi di Report (7/11/22) non sono mancate le polemiche,  ma poi – il 21 novembre – è arrivata la svolta. L’arcivescovo metropolita  Mimmo Battaglia ha annunciato che sarà istituita una commissione che studierà il patrimonio e, soprattutto, che “le chiese abbandonate avranno nuova vita, coinvolgendo i giovani, attraverso attività di imprenditoria giovanile  che diventino generative per il sociale e creino lavoro per le giovani generazioni “…  Con grande soddisfazione di associazioni culturali e comitati… “L’impegno di don Mimmo Battaglia è importantissimo. E’ il segnale che aspettavamo, dopo la brutta vicenda delle polemiche seguite alle denunce di Report”, commenta Pariante.

Intanto un’altra buona nuova. Domani mattina  a Largo Donnaregina (sede del Museo diocesano) in occasione della presentazione del volume “San Gennaro, devozione e culto popolare a Napoli e nel mondo” dell’editore Elio de Rosa sarà presentata ufficialmente – dalle istituzioni civili e religiose – la candidatura Unesco affinchè il culto del  patrono di Napoli sia riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità. Parteciperà  anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; presente, tra gli altri, l’ingegnere-architetto Maurizio Di Stefano, già presidente Icomos Italia ed esperto Unesco…  “Un culto diffuso in tanti Paesi del mondo, a riprova della profonda e stratificata correlazione tra il popolo e il suo Santo  che ha modellato l’identità di intere generazioni”, sintetizza il governatore De Luca. E anche per il sindaco Manfredi  “si tratta di un ricco patrimonio culturale che va protetto con cura in un contesto mondiale dove la globalizzazione tende a fagocitare e ad appiattire ogni originalità”.

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