Latitante dal 2004, dalla fuga durante quella che passò alla storia come la “notte delle manette”, secondo nell’elenco dei ricercati del Ministero dell’Interno dopo Matteo Messina Denaro, ricercato anche a livello internazionale in Asia, Sudamerica ed Europa, il boss Marco Di Lauro, è stato finalmente arrestato oggi durante un’operazione coordinata dalla Dda guidata dal procuratore Melillo.
Lo hanno trovato nella sua casa in incognito in via Emilio Scaglione a Marianella, intento a mangiare pastasciutta e pistacchi, mentre la compagna si occupava delle faccende di casa. “Il boss – ha affermato il questore di Napoli Antonio De Jesu dopo l’arresto – non girava travestito ma come un ragazzo qualunque, e questa era la sua migliore mimetizzazione. La sua forza è stata la grande capacità di nascondersi tra i cittadini comuni: abbigliamento normale e convivenza con una ragazza”.
Soddisfazione da parte del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Complimenti a polizia di Stato, carabinieri e magistratura per l’arresto del latitante Marco Di Lauro. La lotta alla camorra è al centro dell’azione dello Stato nella nostra città”, ha affermato il Primo Cittadino. Congratulazioni anche da Matteo Salvini che definisce questa una ”missione importantissima”. Dopo la faida del gennaio 2005 tra il clan dei Di Lauro e gli Scissionisti Marco era infatti rimasto il solo tra i diversi eredi dei boss coinvolti nelle diverse attività camorristiche a sfuggire al carcere.
Dovrà ora scontare 10 anni per associazione a delinquere per stampo camorristico e droga. Su di lui anche l’accusa di omicidio per l’assassinio del 29enne Attilio Romanò, per il quale si ritiene che Di Lauro sia stato il mandante dell’agguato eseguito da Mario Buono durante la famigerata faida.
Marco Di Lauro, indicato sul libro Mastro del clan di cui fa parte, F4 peché quarto dei dieci figli di Paolo Di Lauro, fondatore della famiglia camorristica di Secondigliano è riuscito più volte a sfuggire alle forze dell’ordine, ricorrendo anche alla chirurgia facciale per mutare le fattezze del viso. Negli ultimi anni due i blitz durante i quali è riuscito a fuggire: il 25 dicembre del 2016 e nel marzo 2017 effettuati rispettivamente all’interno di una mansarda dei Camaldoli il primo e nel Rione Terzo Mondo il secondo.