Home Cronaca di Napoli e provincia Antonio Pariante (Comitato Portosalvo): “Così si perde l’identità”

Antonio Pariante (Comitato Portosalvo): “Così si perde l’identità”

Severa è la denuncia di Antonio Pariante, presidente del Comitato di Santa Maria di Portosalvo, da molti anni ormai attivo per la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale di Napoli. ‘“Non c’è più storia, arredi urbani e materiali impropri alterano l’identità storica e l’originalità dei luoghi – dichiara Pariante – disturbati i prospetti visivi della famosa area monumentale. Dopo lo scempio di Porta Capuana e di altre numerose e significative strade del centro storico di Napoli anche piazza Mercato paga il prezzo dei cosiddetti “lavori di riqualificazione Unesco” con lo stravolgimento dei prospetti visivi e la perdita dei materiali originali che alterano l’identità e la storicità dei luoghi protetti dall’ente internazionale. Sono state violate, ancora una volta, le disposizioni sul rispetto delle autenticità e gli obblighi conservativi del patrimonio architettonico stabilite dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.

“Così – aggiunge Pariante – dopo il clamoroso fallimento del Piano di Rigenerazione del sito Unesco paghiamo anche la beffa dei cosiddetti “restyling” avvenuti nel centro storico di Napoli con lo stravolgimento dei luoghi simbolo del grande patrimonio architettonico e monumentale della nostra città. Con il restyling della piazza sparisce, anche qui, l’antica e preziosa pavimentazione vesuviana (in sostituzione arriva la solita mattonella in compost) con destinazione incerta per centinaia di basoli rimossi e accantonati alla meno peggio attorno ai cantieri. Imbarazzante è il contrasto architettonico tra la nuova pavimentazione e le storiche fontane del “campo del Moricino”, e poi è stata alterata l’unità stilistica dei luoghi e il contesto artistico della famosa area monumentale. Imbarazzante – conclude Pariante – è anche la sistemazione degli arredi come le panchine e i dissuasori che formano una barriera anti carro attorno alla storica piazza e alterano i prospetti visivi della chiesa di Santa Croce…”.

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