Si è tenuta oggi a Castel Volturno l’ultima conferenza stampa pre-gara di Luciano Spalletti da tecnico del Napoli, queste le prime parole:
“Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni indimenticabili. Napoli non va immaginata, perché è molto di più dell’immaginazione, Napoli va vissuta. Probabilmente sono sempre stato un po’ napoletano”
Prosegue sul rapporto con De Laurentiis: “Mi sembra che ci sia nell’aria o lui o te, non vorrei che ci fosse questa divisione, è stato un trionfo ed è giusto abbracciarsi. Non ho possibilità di dare consigli agli altri, se c’è bisogno si chiedono. Non so consigliare chi verrà e neppure chi prendere“.
Sullo scudetto: “Quando ho capito che avremmo potuto portare a casa qualcosa d’incredibile, ho detto alla squadra che avremmo visto una città esplodere di gioia e mi rendo conto che ho parlato di qualcosa che neanche immaginavo. Non c’è stato un momento determinante, c’è stata una mentalità determinante che ha fatto la differenza. Il gruppo è composto da amici e professionisti, fino a stamattina hanno messo impegno e entusiasmo. Da qui si capisce perché questa squadra avrà un grande futuro“.
Sulla cittadinanza onoraria: “La cittadinanza onoraria mi emoziona tantissimo. Mi piace essere diventato napoletano e pensare che anche tra dieci anni potrò tornare qui e essere amico di tanti, ritrovare affetto. La cosa più difficile da superare è lasciare il gruppo. Il loro amore ti fa venire dubbi sulla decisione che ho preso. In questi giorni, immaginandomi lontano da qui, ho realizzato quanto sia difficile scegliere di andar via. Ma è proprio l’amore che sento che mi fa accettare la scelta. In quella cena con De Laurentiis abbiamo sistemato tutto in quarto d’ora. Siamo stati lucidi nel concludere quello che era il motivo del nostro incontro. Eravamo d’accordo che avrebbe comunicato lui la scelta. Non sono uno che cambia idea facilmente quando prende una decisione. So che probabilmente mi faccio male da solo, ma non lascio perché ho smesso di amare, lascio perché ho amato e ho dato tutto”.
Spalletti ritorna sul bilancio della sua esperienza a Napoli: “Quando sono arrivato, De Laurentiis ha detto che non gli interessava niente della Coppa Italia e lo abbiamo preso in parola (ride, ndr). Dovevamo tornare tra le prime quattro e rimettere a posto i conti. È stato bravo a prendersi delle responsabilità che altri presidenti non prendono. Abbiamo risistemato tante cose, facendo il lavoro di quattro anni in un biennio”.
Su Kvaratskhelia: “Kvara è un giocatore fortissimo, ed era già sulla bocca di tutti prima che rrivasse. Giuntoli me ne parlò, io diedi il mio assenso e la società è stata brava ad investire per prenderlo. Poi il ragazzo ci ha messo del suo, ascoltando e sgranando gli occhietti. Si avvicina a Maradona per le sue giocate e per le sue accelerate da fermo. In Georgia avete veramente un grande calciatore, uno che mette a posto le cose. Ha l’imprevedibilità, ti crea lo sconquasso per la difesa avversaria, calcia di destro, di sinistro, ha fatto gol di testa, ha gambe importanti, sotto il profilo del salto va in cielo, può diventare fortissimo anche di testa. E’ un grandissimo campione”.
Luciano Spalletti poi parla anche della violenza sulle donne: “Un uomo che picchia o uccide una donna confessa al mondo la propria vigliaccheria. Si sta diventando disumani, uccidendo una donna si uccide la vita”.

Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.