
Dopo la sosta per la Nazionale, il Napoli torna a lavorare in vista del match contro l’Udinese. Ancelotti prepara altre sorprese
Passate le asfissie dell’azzurro cupo di Mancini, che pure ha sarto a Napoli in via Calabritto, ci si rituffa nelle emozioni del campionato e della coppa con le orecchie. Una sosta che è sembrata un’eternità. Un vuoto. Prima ad Udine, poi a Parigi. E non fate facile ironìa. Perché è bello e ricco di storia anche il capoluogo furlano ed a due passi c’è San Daniele che produce il più gustoso prosciutto del mondo, esile come ostie. Certo, Parigi val bene una messa. Anche quella in piega della signora Buffon curata da un noto coiffeur di Montmartre. E pure un approfondimento per quella voce di combine (presunta, per carità) sul risultato di PSG-Stella Rossa che sarebbe dovuta finire con cinque reti di scarto e difatti fu 6-1, ma guarda un po’. Ma c’è tempo per la presa della Bastiglia. Prima c’è da capitalizzare la delicata trasferta udinese. Una notturna che potrebbe sapere di ghiacciolo. E poi, le zebrette a guida spagnola hanno sin qui raccolto meno di quanto meritassero. Chissà quale altro undici iniziale s’inventerà il Carletto di tutte le formazioni possibili che sta facendo impazzire tutti i colleghi che puntano ad indovinare (per dovere di cronaca, certo) la squadra che verrà fuori dagli spogliatoi. E stavolta ci sarà pure il ravvicinato evento parigino. Ci divertiremo. Il prossimo turno potrebbe consolidare la seconda cadrega perché le più vicine avranno impegni delicati: l’Inter il derby col Milan di Gonzalo e la Lazio dovrà far visita al Parma del velocista Gervinho che potrebbe anche vedersela con Bolt sui cento metri palla al piede. L’entusiasmo che ha sollevato Ancelotti nell’ambiente azzurro è palpabile, nonostante le due sconfitte patìte. Perché Sopracciglio Alzato ha parlato con Manitù e il grande spirito gli avrebbe detto che infondere gioia significa avvicinarsi al grande sogno. E che rivalutare una rosa intera è cosa buona e giusta e foriera di scambi, cessioni e acquisti mirati. Succede così che a metà del mese di ottobre in casa azzurra si ragioni su come rendere sempre più forte e competitivo il giocattolo che aveva molle spente e che Carletto ha provveduto a lucidare. E che si facciano anche dei nomi, udite udite. Come quello del centravanti polacco che segna e spara per il Genoa, insomma Piatek che si pronuncia Piontek ed ha per nome Krzysztof. Il bomber pescato da Preziosi che è il re dei giocattolai e delle plusvalenze e che non vede l’ora che presidenti affascinati dal polacco si mettano in fila e gareggino nei bonifici. Pare che ci sia anche Aurelio Primo che avendo già due polacchi giustamente va dicendo che non c’è due senza tre. E che avrebbe già fatto sapere al collega re dei giochi che sessanta milioni so’ troppi: daje Preziosi non fa’ er prezioso. Vedremo. Per il momento ci gustiamo con noia i titoli dei giornali sportivi che parlano di Milik e Zielinski sponsor. Che zebedei! Una voce dal sen fuggita avrebbe parlato di un interessamento doppio, in codice di BB. E chi potrebbero essere: Barzagli e Bonucci? Scherziamo. Un piccolo sforzo la voce dal sen sfuggita l’ha fatto: Ba e Bi. Allora, tutto chiaro: Barella e Biraghi. Il centrocampista sardo dai congiuntivi perfetti sarebbe il benvenuto. L’esterno viola farebbe pensare, quanto meno, ad un Ghoulam in uscita. Vabbe’, ne riparleremo.