Abbiamo sempre e comunque un sogno nel cuore. Tutti i calciatori non hanno pensato minimamente ai tifosi lasciandoli nel caos mediatico scaturito dall’ammutinamento.
Dopo il caos scoppiato nella notte Champions di martedì, inevitabilmente non si può far altro che pensare a tutto ciò che di negativo ha portato e porterà, questo isolato episodio di ammutinamento. Calciatori, dipendenti, dirigenti, staff tecnico e società sono chiamati ad affrontare una crisi che non ha precedenti nel mondo del calcio, (almeno per quello che è sempre uscito fuori dagli spogliatoi), una crisi che rischia di diventare un vero e proprio ciclone distruttivo di un giocattolo che la maggior parte dei tifosi azzurri cullavano e difendevano a tutti i costi, tenendo ben presente che un tale rendimento con una continuità così assidua nelle zone che contano nel mondo del calcio, non si era mai verificata al sud dove, non per colpa di una popolazione straordinaria, tutto è molto più difficile da creare e far funzionare.
Una rivoluzione pericolosa e assurda all’interno dello spogliatoio azzurro che non ha precedenti e che, al di là di quali siano le ragioni e le colpe di questo folle gesto, rischia seriamente di far male solo ad un pezzo (importantissimo) di questo splendido giocattolo, la tifoseria, a cui nessuno degli artefici dell’ammutinamento ha dato minimamente importanza. La tifoseria azzurra che, anche se non vince sempre è pronta a perdonare, come dicevano i campioni del secondo scudetto partenopeo in una canzone, una tifoseria che ha sempre vissuto, nel proprio quotidiano, l’azzurro del Napoli parlandone in ogni singolo angolo della città, una tifoseria che non ha mai badato a spese, intemperie, disagi di ogni tipo e risultati pur di stare al fianco di chi indossa una maglia che, per quanto semplice, porta su di se il peso dell’umore di un intero popolo che ha sempre avuto un sogno nel cuore, ritornare campione, un sogno sempre cullato e molte volte sfiorato, ma purtroppo martedì sera è stato strappato dalle braccia dei tifosi partenopei che assolutamente non meritano di essere deturpati di un tale sogno da chi questa maglia veramente non è degno di indossarla.
Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.