Le 500 di Hamsik, il gol alla Lewandowski di Milik, il raddoppio di Albiol e prima di tutto questo un gol annullato a Mertens.
Napoli a testa alta, nobilmente fiera nella bolgia sampdoriana.
Che s’è dilettata (felici nell’infelicità) di cori razzisti, di offese vergognose nei confronti di Koulibaly il gigante buono tutto d’ebano. Partita sospesa per il ravvedimento, l’intervento di Ferrero che s’è preso pure lui parolacce e gesti osceni. Che storia penosa, un nuovo capitolo della vergogna. Che cosa è diventata la città della Lanterna, sponda blucerchiata, invidiosa forse della bellezza del Napoli gemellato con l’odiato Genoa. E tutti noi siamo rimasti interdetti e mi sono venuti alla mente quei versi magnifici di Genova per noi, il capolavoro cui ha dato voce Bruno Lauzi: con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi prima di andare a Genova. Con quella faccia un po’ così. Di stucco, ci siamo rimasti noi. Allibiti.
E non venite a raccontarci la solita storiella dei pochi stupidi, che col calcio non c’entrano. Proprio no. Viviamo in una società malata. E Napoli ed il Napoli sono sempre più belli.