di Walter Vitale
L’attesa sta per terminare, così come i tagliandi messi a disposizione per la partita. Dopo tante parole, dopo gli ammutinamenti azzurri, dopo le crisi di rapporti tra società e calciatori del club spagnolo, finalmente la parola andrà al giudice supremo, quel rettangolo verde che fa sognare tutti.
Napoli e Barcellona per la prima volta messe l’una contro l’altra in una sfida Europea. È una partita nella partita, una sfida tra due mondi simili, tra napoletani e catalani padroni di una nazione nella nazione, è la gara di Messi nel tempio di Maradona, è la gara di Mertens che insegue la storia azzurra è la gara tra la Sagrada Familia ed il Cristo velato, tra la Rambla ed il lungomare liberato, insomma, è una sorta di derby tra due città simili ma diverse.
È evidente che per storia, per potenza economica e per valori tecnici sia una sfida impari. Ci sono 300 milioni di differenza tra azzurri e blaugrana. Già, 300 milioni è la differenza del valore complessivo delle due rose (valori stimati da transfertmark.it).
Un miliardo di euro il valore del Barcellona, circa 690 quello del Napoli, ma entriamo nel dettaglio.
L’enorme differenza, si nota già tra i pali. Il duo spagnolo, Ter Stegen-Neto, si attesta sui 108 milioni (90 per il tedesco e 18 per l’ex Fiorentina e Juve), mentre il Napoli si ferma a 43 (40 milioni per Meret, 3 per Ospina), la particolarità del Napoli è che, per scelta di Gattuso, in campo scenderà Ospina e non il più quotato Meret.
Tiene botta il Napoli in difesa. Il difensore più quotato di questa sfida, ironia della sorte, è Kalidou Koulibaly del Napoli, con un valore stimato intorno ai 75 milioni di euro, ma il senegalese non sarà della partita. Tiene botta Manolas, 40 milioni, ma poi c’è il vuoto. Mentre nel Napoli la quotazione media degli “altri” si attesta intorno ai 15/17 milioni, quella del Barcellona è mostruosa. Per i catalani si parte dai 25 milioni di Firpo e Piquè, passando per i 40 di Semedo e Umtiti, i 50 di Jordi Alba e Sergi Roberto, fino ad arrivare ai 60 di Langelt. Il Napoli ha quello che vale di più, ma nel complesso, ovviamente, non c’è partita.
A centrocampo, gli azzurri non fanno una brutta figura. Si parte dai 60 milioni di Fabian, 50 Allan, 40 Zielsinki, fino ai 20 di media tra Elmas, Demme e Lobotka. Nel Barcellona, spiccano le valutazioni dell’olandese De jong, 90 milioni, e del brasiliano Arthur 70. Poi ci sono gli “altri” Vidal, Rakitic e Busquets, che solo per una questione meramente anagrafica, hanno un valore più basso.
L’abisso però, lo scava l’attacco. Per il Barcellona ci sono Messi, Griezmann e Suarez che in tre fanno 300 milioni tondi tondi (140 Messi, 120 Griezmann e 40 Suarez), senza contare i 75 di Dembelè ed i 40 della nuova stella della Masia Ansu Fati. Il Napoli combatte questi numeri con i 60 di Insigne, i 40 di Lozano e Milik, fino ai 25 di Dries Mertens.
Insomma, il Napoli è chiamato all’impresa titanica, in campo di certo non ci vanno i numeri, la differenza di trecento milioni è abissale, ma si gioca di Carnevale e si sa, a Carnevale, ogni scherzo vale.