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Peccato: occasione sprecata

Il Napoli non va oltre il pareggio. E il gol incassato può essere decisivo

Possiamo dirlo senza paura di essere presi per dei visionari: Peccato! Peccato perché il Napoli, consapevole delle sue forze ma anche dei suoi limiti al cospetto del Barcellona ha a lungo sognato l’impresa di battere i catalani al San Paolo. Anche dopo aver subito il gol del pareggio. La squadra di Setien, forte di palleggio e ricca di individualità ha subito la strategia del Napoli ma è riuscita a venire a capo di un incontro nel quale, il risultato finale di parità e il gol realizzato da Griezmann le danno un enorme vantaggio per la sfida di ritorno al Camp Nou: Peccato, perchè i ragazzi di Gattuso in sole due occasioni, nel secondo tempo, e sempre nella zona di competenza di Mario Rui hanno subito le giocate di un Barcellona apparso per lunghi tratti della gara incerto, indeciso nel cercare la profondità e che ha preferito un possesso palla lento, molto orizzontale, alla vana ricerca di spazi nei quali poter innescare Messi, Griezmann e soprattutto un Vidal nettamente il migliore dei suoi. Il primo tempo è stato giocato dal Napoli con una strategia ben precisa, evidentemente frutto di un attento studio della squadra catalana: lasciare il possesso palla ai blugrana ma facendo giocare palla solo ai centrali, Umtiti e Pique, e coprendo al meglio le corsie esterne per evitare di dare campo alla velocità di inserimento sia di Semedo che di Firpo.

La squadra di Gattuso ha dato la sensazione, confermata per tutto il primo tempo, di aver trovato precisione, attenzione e soprattutto avere la necessaria maturità tattica per poter venire a capo della gara con grande concentrazione e soprattutto pazienza. Il Barcellona, dal canto suo, ha macinato gioco a ritmi bassissimi, come irretito dal la ragnatela di un Napoli che non gli ha mai dato la possibilità di imbucate centrali per Messi, Griezmann o per Vidal e Rakitic che non hanno mai trovato un “buco” entro cui infilarsi. Si giocava sulla zolla, nessuna delle due squadre mollava e spazi non se ne trovavano. E così Messi si defilava sulla destra, larghissimo, per aprire varchi introvabili con Vidal che si accentrava mentre Busquet era costretto a giocare palla sul corto scambiando spesso ora con Semedo, ora con Firpo che però trovavano un muro invalicabile in Insigne e Callejon protagonisti di un continuo su e giù sulla fascia ed anche centralmente per raddoppiare e triplicare le marcature sui giocatori di Setien. la ragnatela di Gattuso reggeva alla grande concedendo solo una giocata a Messi che, approfittasndo di un errrore a centrocampo del Napoli in uscita, aveva campo per puntare verso la porta di Ospina ma veniva fermato da un monumentale Manolas. Sembrava che la partita, assai tattica, e con il Napoli bravissimo e puntuale a chiudere tutte le linee di passaggio al Barcellona, non dovesse decollare e che i primi 45’ dovessero andar via senza sussulti, in un corpo a corpo e contin ui scontri anche uno contro uno. Ed invece alla mezz’ora si aveva la svolta. Fabian Ruiz giocava palla sul centro destro per Zielinski che era in movimento continuo; il polacco vinceva un contrasto allungandosi leggermente il pallone che però Firpo non controllava concedendogli via libera. Arrivato sul vertice destro dell’ area Zielinski crossava basso ad uscire dove nessun difensore riusciva ad intervenire e consentendo a Mertens la giocata a lui più congeniale: stop a rientrare e tiro a giro con palla che terminava alla sinistra di Ter Stegen immobile (30’). Il gol subito, non modificava l’atteggiamento del Barcellona nè esaltava un Napoli sempre attento e pronto a colpire di rimessa e l’unico brivido, prima della chiusura del tempo, veniva ancora da una iniziativa del Napoli che su un bellissmo cambio gioco da sinistra a destra per Callejon trovava lo spagnolo pronto al cross in area dove Manolas, appostato sugli esiti di un calcio di punizione, calciava di un niente fuori. Nella ripresa il Barcellona provava a forzare ritmo di gioco per trovare la velocità che era mancata per tutto il primo tempo, portaqndo più avanti sia gli esterni difensivi che lo stesso Busquet per cercare gli spazi utili in favore degli attaccanti e in particolare di Messi che manteneva una posizione decisamente più alta svariando soprattutto sul fronte sinistro della difesa azzurra. L’ingresso di Arthu al posto di un Rakitic mai entrato in partita (55’) dava comunque una svolta alla gara con una maggiora intensità e pressione da parte di Messi e compagni. Due minuti appena e il pareggio veniva servito a Griezmann da Semedo che riusciva a scappare alle spalle di Mario Riu e, sul lancio di Busquet, operava il cross che tagliava la difesa e le gambe degli azzurri per il gol del francese solo davanti a Ospina. Il Napoli accusava il colpo ma riiusciva a non disunirsi ed era anzi Callejon ad avere la palla gol, servito magnificamente da Milik, sprecata malamente con una conclusione ribattuta da Ter Stegen in uscita disperata. Era l’ultima emozione, con l’espulsione di Vidal di una gara vissuta sul filo delle emozioni dai tifosi. Peccato. Ma il miracolo contro questo Barcellona sembra possibile.

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