il dato. Filotto di successi in campionato: superata la striscia positiva registrata sempre durante la gestione del tecnico
Un Napoli così bello non s’era mai visto. Per un attimo, anche il dio Maradona passa in secondo piano (consentitecelo) nella memoria dei tifosi azzurri (non nel cuore, ovvio). Eh sì, perché se è vero che il Napoli di Sarri non ha ancora vinto lo scudetto, è pur vero che sta battendo record su record e con la vittoria sulla Spal ha infranto anche il primato di successi di fila in serie A. Prima della gara con gli emiliani, infatti, il record era di otto vittorie di fila ed apparteneva sempre alla gestione di Sarri: il precedente primato di 8 vittorie consecutive era stato stabilito per due volte nel 2015-16 e nel 2017-18. Adesso è diventato di nove successi consecutivi. Un primato unico nella storia del club, che può anche essere già battuto lunedì prossimo nel match insidioso ma non impossibile contro il Cagliari. Oltretutto, questo Napoli, gioca un calcio talmente bello che vederlo giocare sembra leggere una poesia in rima baciata oppure ascoltare una delle canzoni napoletane d’amore d’altri tempi. Quelle “di sentimento”. Lo stesso sentimento che si respira allo stadio San Paolo quando Insigne e compagni invadono il terreno di gioco. Vincere nove partite di fila, affrontando anche match insidiosi, non capita tutti gli anni. Vincerle senza quasi mai rischiare di pareggiare o perdere quelle sfide, fa capire che questo record è stato raggiunto a mani basse dal Napoli di Sarri. Una squadra che assomiglia sempre più ad una macchina perfetta, nonostante la “rosa” di giocatori sia sempre limitata, a causa degli infortuni e dei mancati acquisti sul mercato di riparazione. Sarà dura, certo, vincere tutte le gare da qui al termine della stagione ma è pur vero che, strategicamente e forse inconsciamente, il Napoli si è tirato fuori dalle coppe. Quando sei innamorato di una donna, quando ti poni l’obiettivo di conquistarla, tutte le altre ti sembrano brutte. E così, i ragazzi di Sarri si sono innamorati dello scudetto e tutte le altre competizioni sono d’improvviso diventate brutte. Noiose. Il Napoli ha occhi solo sul campionato e, dal momento che – come probabile – verrà eliminato dal Lipsia e dirà addio all’Europa League, avrà dodici partite di campionato da poter preparare senza altri pensieri. La “settimana tipo” di allenamenti che Sarri desidera da troppo tempo, finalmente diventerà una realtà. Inoltre, i recuperi degli infortunati, prima Milik e poi Ghoulam, potrebbero garantire forze fresce in vista degli ultimi incontri di campionato. Quelli decisivi. E non è poco, anche e soprattutto se si considera che la Juventus, invece, sarà ancora impegnata in Coppa Italia e, probabilmente, in Champions League. Lo sperano i tifosi del Napoli che ovviamente sanno che una Juve impegnata su tre fronti fa un po’ meno paura di una Juve concentrata solo sull’obiettivo dello scudetto. Quello che coincide con i sogni dei napoletani. Quello che consentirebbe alla poesia del Napoli di Sarri di avere una strofa finale degna di essere ricordata come una delle più belle in assoluto. Degna del poeta più grande del calcio, Re Diego.

Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it