In settimana l’ex arbitro Boggi ha attaccato pesantemente il presidente dell’Aia Nicchi. Un attacco violentissimo, che riguarda il passato e il presente e che ha gettato un’ombra oscura su tutta la governance attuale della classe arbitrale italiana. Tanto violento l’attacco che Nicchi è passato al contrattacco ed ha preannunziato querela.
I due se la vedranno in tribunale e qui la nostra premessa si ferma. Ma le accuse di Boggi, fondate o meno che siano, hanno rimesso al centro il problema degli arbitri e ripropongono un tema più volte affrontato. Nicchi e Rizzoli (il designatore) sono ancora in grado di assicurare quella terzietà e quella tranquillità che un arbitro, per sua natura stessa, dovrebbe garantire?
Alla luce di quanto abbiamo visto ieri al San Paolo i dubbi permangono, fortissimi. Per la seconda volta nella stagione il Napoli paga lo scotto di un protocollo sul Var, difeso da Nicchi e da Rizzoli, che fa acqua da tutte le parti. Ricordate Giacomelli contro l’Atalanta? Ignorò un fallo in area su Llorente, sulla ripartenza segnò l’Atalanta e lui si rifiutò di andare al Var. Rizzoli qualche giorno dopo ammise il clamoroso errore. Ieri l’inesperto Giua ne ha combinata una ancora più grossa che ha pesantemente influito sul risultato finale. Se qualcuno, infatti, avanzò all’epoca dei dubbi sul fallo ai danni di Llorente, ieri di dubbi sull’arpionamento in area ai danni di Milik proprio non ve ne erano. Ma Giua, evidentemente richiamato da Abisso, si è incaponito nella sua decisione e non è andato a vedere. Ecco, è questo il punto dolente ed è questo il punto che condanna Nicchi e Rizzoli: perché l’arbitro ha discrezionalità nell’andare al Var? Se Giua, invece di fare il Lobello della situazione (non avendone gli attributi) fosse andato davanti allo schermo avrebbe visto che il fallo c’era, non avrebbe ammonito per simulazione Milk e probabilmente il Napoli, a venti minuti dalla fine, se avesse trasformato il rigore, avrebbe potuto giocarsi le sue chances di vittoria. Ormai gli errori degli arbitri ai danni del Napoli non si contano più. Si parte da Napoli-Cagliari con Klavan che trattiene Llorente in area di rigore ma l’arbitro fa finta di niente, per proseguire poi con Napoli-Brescia dove Chancellor abbatte Llorente in area e con Torino-Napoli dove Izzo stende Ghoulam in area di rigore: anche qui rigore netto non concesso agli azzurri. In Napoli-Verona Faraoni trattiene Milik in area gialloblù mentre in Spal-Napoli c’è il tocco di Vicari con il braccio: rigore concesso e poi tolto dal Var. Clamoroso errore contro gli azzurri in Napoli-Atalanta dove prima Pasalic abbatte Callejon in area e poi Llorente viene placcato e messo giù in area da Kjaer: tutto regolare solo per l’arbitro con il designatore Rizzoli che poi ammetterrà il suo errore. In Napoli-Genoa c’è un netto tocco di braccio di Lerager su punizione di Mertens e Di Lorenzo trattenuto in area da Radovanovic. In Napoli-Bologna una netta trattenuta su Manolas in area del Bologna, in Napoli-Juventus un tocco palese di Cuadrado con la mano in area di rigore e in Sampdoria-Napoli un netto fallo di Colley che stende Politano che, però, come Milik ieri, viene ammonito per simulazione. Sono episodi sufficienti per ribadire l’invito a Nicchi e Rizzoli: andatevene!