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Napoli, la reazione c’è. Il gioco ancora no. Ora servono tre vittorie di fila

Quando Kevin Lasagna ha insaccato la rete del vantaggio dell’Udinese, nella testa dei tifosi del Napoli è passata l’idea dell’esonero a fine partita di Carlo Ancelotti. Una decisione che, seppur dolorosa visto che stiamo parlando di un grandissimo allenatore che ha vinto tanto, appare sempre più inevitabile. E non solo perché la squadra sembra non seguire il tecnico ma anche e soprattutto perché questo Napoli non ha un gioco e commette errori madornali sia in fase difensiva che in quella offensiva.
La rete di Piotr Zielinski nella ripresa, unitamente alla reazione mentale degli azzurri che hanno messo all’angolo l’Udinese, ha scacciato via dalla testa dei tifosi l’ipotesi esonero di Ancelotti. O, almeno, ha fatto sì che la società azzurra rimandi ancora l’eventualità di una riflessione sulla guida tecnica della squadra, visto anche l’impegno ravvicinato e decisivo in Champions League martedì contro il Genk. Il passaggio del girone della coppa con le orecchie, infatti, diventa di primaria importanza per il Napoli e se Ancelotti dovesse anche riuscire a qualificarsi come primo del girone davanti al Liverpool, ebbene Ancelotti avrebbe comunque raggiunto il primo grande traguardo stagionale. E per quanto riguarda il campionato, ovvero il ritardo accumulato in classifica, il Napoli ha tutto il tempo per recuperare punti e completare la stagione in serie A almeno in modo dignitoso. Ma è chiaro che Ancelotti, se vuole completare bene il 2019, oltre al passaggio del turno in Champions League, deve mettere mano al gioco e fare delle scelte per quanto riguarda la formazione azzurra. Come del resto ha fatto ieri quando, dopo soli 45 minuti di gioco (anzi, di non gioco), ha tirato fuori Lorenzo Insigne per inserire Fernando Llorente. Insomma, il tempo c’è per recuperare in campionato, la Coppa Italia deve ancora partire e può essere vinta e in Champions League il Napoli avrebbe centrato il suo primo obiettivo. Certo, il passaggio del girone non significa aver vinto qualcosa, ma sarebbe già un primo traguardo raggiunto. Di certo i tifosi del Napoli non ne possono più di vedere la squadra pareggiare dopo una sfilza lunghissima di risultati che hanno procurato sempre un solo unico punto. Serve una vittoria con il Genk martedì e poi sabato contro il Parma: due sfide, entrambe al San Paolo, che potrebbero salvare la panchina di Ancelotti e raddrizzare la stagione azzurra. Del resto, l’ultima sfida dell’anno è in trasferta con l’abbordabile Sassuolo. Bene, al di là delle parole, è chiaro che servono assolutamente queste tre vittorie di fila. Anche perché poi a gennaio si iniza subito con due sfide difficili con Inter e Lazio. Ma gennaio è anche il mese che può rappresentare la svolta per il Napoli dal punto di vista del mercato con l’arrivo di un attaccante centrale titolare al posto di Milik, il cui contributo è mancato molto sempre a causa di condizioni fisiche non ottimali e soprattutto di un centrocampista in grado di sostituire Allan nel ruolo di incontrista. Un uomo deputato a concretizzare le azioni degli azzurri ed un altro che invece dovrà distruggre il gioco degli avversari. Il futuro del Napoli passa anche per loro.

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