di Vincenzo Torino
“Il primo regalo è essere qui- sono qua per vincere ancora, non ho paura di nulla”.Si è presentato così alla stampa nel suggestivo salone delle feste della reggia di Capodimonte , il nuovo allenatore del Napoli: Rudi Garcia. Si sono presentati al suo fianco il presidente della squadra partenopea Aurelio de Laurentiis e il direttore del museo, il suo connazionale Sylvain Bellenger. L’allenatore francese ha evidenziato più volte i meriti dei suoi prossimi giocatori che dopo 33 anni hanno riportato lo scudetto a Napoli, non sono mancati i complimenti anche al suo predecessore Luciano Spalletti. Una vera e propria sliding door quella tra il francese e l’allenatore di Certaldo che fu chiamato a sostituire proprio Garcia nel 2016 sulla panchina della Roma. Il tecnico transalpino si è sbilanciato più volte riguardo a quello che sarà il suo progetto tecnico alla guida del Napoli. Nessuno è insostituibile specialmente nel calcio d’oggi comandato dai fondi d’investimento e dai dollari sauditi. Garcia e il suo presidente hanno le idee chiare su come far sviluppare ancor di più il progetto, e su come far crescere ancor di più il brand Napoli nel mondo. Proprio per questo De Laurentiis ha affermato più volte quanto per lui sia importante fare bene in una competizione come la Champions League, sia dal punto di vista sportivo ma anche d’immagine per la società. Assetto societario che dovrà essere delineato e confermato in casa Napoli. Con la possibile uscita di Cristiano Giuntoli, si prospetta ancora di più un aumento decisionale da parte di De Laurentiis che ha le idee chiare su cosa fare col Napoli, affidando un intero progetto tecnico a un allenatore esperto che ha voglia di dimostrare una volta per tutte il suo livello.
Ai tempi della Roma dopo un derby vinto, Garcia disse di aver messo la chiesa al centro del villaggio. Ora avrà il compito più arduo di mettere il Napoli al centro della cartina europea e confermarla come una delle migliori squadre del vecchio continente.
