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Napoli: esce Jorginho entra Ruiz. Per il dopo Reina spunta il colosso Petr Cech

Si attende la cessione del brasiliano prima di fiondarsi sul numero uno dell’Arsenal Petr Cech. Bloccato il centrocampista del Betis

Com’era verde la mia valle è il celebre romanzo di Richard Llewellyn dal quale fu tratto il film entrato di diritto nella storia della cinematografìa. Il cineproduttore Aurelio Primo pare che lo adori. Tant’è vero che s’è fermato – per ora, si spera – all’acquisto di Verdi. Un nome altisonante che richiama al cigno di Busseto. E pure a motivetti fru-fru e penso a montagne verdi. E verdi sono i dollari che hanno pur sempre un profumo particolare. Se ne aspetta tanti Aurelio Primo dalle cessioni e fughe eccellenti. Dal metronomo Jorginho che in tempo di Brexit ha deciso di entrare. Da Hamsik che s’è stufato di Castelvolturno e vuole chiudere la sua carriera nei pressi della Muraglia, sotto una montagna di soldi. Due centrocampisti, e che centrocampisti, rimpiazzati da quelli che sono in già in organico (risparmio energetico, vi piace?), Zielinski e Diawara più Rog che resta un fior di giocatore.

Nella zona nevralgica del campo ci vuole però qualcos’altro. E se è vero che è stato bloccato Fabiàn Ruiz stellina del Betis di Siviglia, questa è davvero una bella notizia. Mancino naturale, viene considerato uno dei più genuini prospetti del calcio spagnolo. Insomma: stile, classe e qualità. Prendere oggi un campioncino che viene dalla Spagna vuol dire andare sul sicuro. Nel mirino di Giuntoli c’è pure l’ivoriano Seri che ha giocato nel Nizza insieme con Balotelli. Ha però un problema ai piedi: ha le unghie incarnite che gli procurano dolori seri quando le temperature si abbassano. Clima mediterraneo cercasi per il ventiseienne Seri. Sguarnito ancora uno dei ruoli più delicati che ci siano, quello del portiere titolare. Che non potrà mai essere Sepe (eterno secondo) che potrebbe oscurare la notorietà dell’omologo cardinale. C’è un ampio ventaglio di nomi in circolazione. Prima Leno, poi Rui Patricio, ora Meret e il francese Areola che Ancelotti ben conosce, dai tempi parigini. Ma potrebbe esserci anche il classico coup de théâtre, il nome a sorpresa che non t’aspetti. Cioè quello di Petr Cech, il gigante ceco che gioca col caschetto protettivo e difende la porta dell’Arsenal. È uno dei punti fermi dell’Arsenal che però pare abbia già preso Leno (desiderio inappagato del Napoli). E quindi si prospetta per Cech una stagione d’alternanza tra i pali che non gradirebbe. Potrebbe arrivare in azzurro in prestito. Forse.

Va operata la scelta giusta, di concerto con Ancelotti. I mondiali appena cominciati hanno confermato quanto sia importante avere tra i pali un portiere affidabile, sicuro, continuo nel rendimento. Il celebratissimo De Gea ha condannato la Spagna al pari con il Portogallo. Intervento alla Karius (Liverpool) quello sul secondo gol di Cristiano Ronaldo. Un grande portiere è mezza squadra. S’è sempre detto così. Ed è vero. Perfino Donnarumma è scivolato nella classifica dei top dopo una serie di interventi sciagurati. Designato incautamente quale erede di Buffon (che resta unico nel panorama mondiale), il gigante di Castellammare non ha retto al confronto e s’è rimpicciolito come un pastore del presepe.

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