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Monza-Napoli: 13 minuti da campioni con tre gol bellissimi per ribaltarla, poi il sigillo di Raspadori

Monza-Napoli: 13 minuti da campioni con tre gol bellissimi per ribaltarla, poi il sigillo di Raspadori.

Monza-Napoli: 13 minuti da campioni – Anche il Patron azzurro, dopo la partita con l’Atalanta, ha avuto la sensazione di una squadra svuotata del tutto che pensa già al prossimo campionato, per questo motivo ADL è stato a Castel Volturno nel tentativo di mantenere la tensione alta in vista delle ultime otto partite da disputare. Calzona con il Monza effettua due cambi, Traorè e Politano in panchina per Zielinski e Ngonge.

Il match parte con una piccola speranza, gli azzurri sembrano volersi riscattare della brutta sconfitta nel sabato Santo al Maradona, ma come spesso accade in questo campionato, gli azzurri giocano e a passare in vantaggio sono gli avversari, il minuto è il 9 l’assist è dell’ex Zerbin il gol, il primo con la maglia del Monza, è di Duric con un colpo di testa su una marcatura molto discutibile di Juan Jesus, errore anche di Di Lorenzo che lascia molto spazio a Zerbin per controllo e cross. Già in contestazione i supporters azzurri, assenti per i primi 15 minuti proprio per evidenziare la mancanza di rispetto da parte della squadra, alzano la voce per trasmettere tutta la loro delusione. Il Napoli ci prova, ma la sensazione è di una squadra a cui manca la carica agonistica, quella che ti permette di correre anche senza palla, se poi ci aggiungi l’errore arbitrale che non assegna un rigore solare su Ngonge per fallo di Zerbin, allora diventa tutto più complicato. Osimhen cerca di suonare la carica al minuto 39 quando approfitta di un controllo difficoltoso di Di Gregorio, l’estremo difensore riesce ad anticipare l’intervento del nigeriano offrendo palla a Kvara che calcia a botta sicura ma colpisce il portiere del Monza, poi l’occasione svanisce per un intervento difensivo che spazza in angolo. All’intervallo è 1-0 tra i fischi e le proteste dei tifosi partenopei.

Secondo tempo che parte senza cambi, la partita sembra rivivere gli scenari del primo tempo fino al minuto 55 quando fa il suo ingresso in campo Politano per Ngonge. Pochi secondi e il Napoli pareggia, Politano ha il merito di agganciare una palla difficile, attira su di se l’attenzione prima di scaricare per Anguissa che di prima effettua un cross per Osimhen il quale con uno stacco perentorio scavalca Izzo e colpisce di testa senza dare la possibilità a Di Gregorio di accennare nemmeno la parata. Il Napoli dopo il pareggio si rivitalizza e solo 2 minuti dopo la ribalta grazie ad una prodezza di Politano, tiro a volo di sinistro dal limite dell’area e palla che toglie la ragnatela dal sette alla sinistra di Di Gregorio che nemmeno in questa circostanza può tentare la parata. Sulle ali dell’entusiasmo ritrovato grazie a gol di pregevole fattura, poco dopo l’ora di gioco, anche Zielinski partecipa alla festa dei gol spettacolari, il tiro del polacco è sempre dal limite dell’area, sempre di sinistro ma qeusta volta alla destra di Di Gregorio che per la terza volta non può tentare la parata, la botta forte e precisa e colpisce la parte bassa della traversa prima di insaccarsi. Il Monza,autore comunque di una buona prestazione, non ci sta e mentre il Napoli sta ancora esultando per il terzo gol, accorcia le distanze con il gol di Colpani, tiro a giro di sinistro che con la deviazione di Juan Jesus diventa imprendibile per Meret, 2-3. A chiudere il match con il quarto gol è Raspadori alla sua prima palla toccata, filtrante per Di Lorenzo di Osimhen il capitano di Destro impegna Di Gregorio ma sulla respinta è lesto Jack Raspa che insacca per il 2-4 definitivo. Prima della fine della partita da segnalare un rigore netto non dato su Anguissa, la trattenuta evidente è di Bondo ma Doveri non ravvisa l’irregolarità e lascia correre.

Ritrona al successo il Napoli, 13 minuti di fuoco che danno una sensazione di enorme rammarico, le qualità in squadra ci sono e sono sempre state evidenti, peccato non averle messe sempre in campo. Tanto di cappello ai supporters azzurri che hanno punzecchiato nell’ultimo periodo proprio i calciatori, colpevoli di non dare il 100% in campo nonostante le loro enormi qualità, qualità tirate fuori con una reazione che solo i campioni possono avere, se tali qualità resteranno in campo o verranno rimesse nell’armadietto potrà dirlo solo il campo, ma le prossime due partite prima dello scontro con la Roma, possono essere un trampolino per una sprint finale nella consegna del tricolore con la testa quantomeno alta.

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