Attacco atomico. Dai piccoletti terribili alle punte di “peso”: la trasformazione del reparto offensivo per vincere lo scudetto
Una cosa è chiara, da sempre, a Carlo Ancelotti: per vincere servono gli attaccanti di “peso”. Lo sa dai tempi in cui giocava nel Milan di Sacchi e davanti a sé in campo aveva un certo Marco Van Basten affiancato dai possenti olandesi Gullit e Rijkaard. Insomma, ci vuole un fisico bestiale.
Se il Napoli vuole vincere lo scudetto, e quest’anno l’obiettivo è stato dichiarato espressamente dal nuovo allenatore al contrario di quanto avveniva fino all’anno scorso, non si può pensare di farlo senza due attaccanti forti fisicamente ed in grado di garantire la finalizzazione del gioco creato.
Senza l’ariete d’area di rigore, senza la prima punta possente, si va in difficoltà. Lo sa bene il Manchester United di Mourinho che due settimane fa ha perso la finale della Fa Cup con il Chelsea di Conte perché privo di Lukaku, la prima punta tutto fisico e gol che rappresenta l’ideale “sfogo” del gioco del portoghese.
Del resto, le ultime giornate di campionato hanno mostrato chiaramente quante possibilità in più ha il Napoli avendo in campo Milik. Il polacco piace molto ad Ancelotti che gli affiancherà un’altra punta forte sia tecnicamente che sulle palle alte e sul far salire la squadra.
Il nome sul taccuino del tecnico è Benzema del Real Madrid che pare in rotta col club spagnolo e che era il titolare nei blancos qualche anno fa con Higuain che gli faceva da riserva e che, poi, fu ceduto al Napoli proprio perché non trovava spazio nel Real. Benzema nel destino di Napoli, dunque: fu a causa sua che il presidente madrileno Florentino Perez decise di mettere in vendita Higuain. E così l’attacco atomico a disposizione di mister Ancelotti potrebbe essere costituito da un grande bomber dotato di fisico, tecnica ed esperienza, ovvero Benzema e poi Milik, Insigne, Mertens e Callejon a completare il parco attaccanti per essere competitivi sia in campionato che in Champions League.
Con il gioco proposto da Ancelotti non è previsto il “falso nueve” per cui Mertens, se non dovesse partire, resterebbe ad alternarsi con Insigne e Callejon nel corso della stagione. La cessione di uno tra Callejon e Mertens, ovviamente, porterebbe all’acquisto di un sostituto all’altezza. Al momento nessuno conosce la formazione tipo che ha in mente Ancelotti ma potrebbe essere un 4-2-3-1 con Rui Patricio, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Vidal, Callejon (Mertens), Milik, Insigne (Zielinski), Benzema.

Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it