Home Calcio Napoli Meret, un paio di prodigi. Ma Kvara non è più lui

Meret, un paio di prodigi. Ma Kvara non è più lui

Alex Meret, giovane portiere del Napoli
Alex Meret, giovane portiere del Napoli
Meret 7
Due miracoli su Giroud, il primo su rigore. Al terzo tentativo il francese fa centro, ma Meret non ha colpe. Qualche lieve tentennamento sulla ripresa del gioco. Ma qui deve intervenire l’allenatore. Se proprio il portiere non ha nelle corde la ripartenza dal basso, perché insistere? O si cambia il portiere o si cambia il gioco. Elementare.
Di Lorenzo 6
Le solite cavalcate, sta diventando un attaccante aggiunto. E alimenta la corsia di destra, soprattutto fino a quando in campo c’è Politano. In zona ha un cliente difficile, Leao. E se il brasiliano non ha la palla al piede, per DI Lorenzo non ci sono problemi. Nell’unica occasione in cui se lo perde Leao fa gol
Rahamani 5,5
Anche lui ha qualche responsabilità sul gol del Milan. Poco reattivo su Leao, ma il brasiliano quando ha campo aperto diventa imprendibile per chiunque al mondo. Generoso anche nelle proiezioni offensive, lascia il campo in anticipo per infortunio.
Juan Jesus 6
Nell’unica occasione del primo tempo in cui entra direttamente in gioco si perde Giroud, lasciato solo solissimo sull’assist di Leao. Ed è l’unica defaillance della serata. Perfetto nella ripresa, pronto nell’anticipo e nel comandare il reparto.
Olivera 5,5
Subentra a Mario Rui in corsa e pur partecipando attivamente allo sforzo offensivo del Napoli crea però più confusione che altro. In due occasioni potrebbe far gol di testa, ma non riesce a calibrare bene le deviazioni.
Ndombelè 6
E’ partito che sembrava il miglior Anguissa, con un dinamismo che mai aveva messo in mostra da quando è a Napoli. Da un suo stop errato è nato il contropiede poi finalizzato da Giroud. Ma era al limite dell’area del Milan e i compagni avrebbero avuto tutto il tempo per porvi rimedio.
Lobotka 6
Non è più il Lobotka del girone di andata, ma resta il perno del gioco. Bennacer gli concede più spazio, se parte da dietro crea sempre utili sviluppi all’azione. Forse nel momento clou della stagione avrebbe avuto bisogno di tirare il fiato. Ma non c’è un sostituto in rosa. O almeno Spalletti così la pensa.
Zielinski 6
Più volenteroso del solito, si dà da fare soprattutto nel primo tempo, con qualche sterzata delle sue. Ma sembra ormai un giocatore immalinconito, non gli riesce nemmeno più il suo pezzo forte, il tiro da lontano. Se avesse accettato le offerte del West Ham avrebbe forse fatto un favore a sé stesso e al Napoli. E soprattutto avrebbe rimpinguato con 45 milioni le casse di De Laurentiis.
Lozano 5,5
S’è vista subito la differenza con l’inspirato Politano, che nella prima mezz’ora aveva fatto il diavolo a quattro. Lezioso e quasi mai ficcante, in un paio di circostanze ha sprecato anche sotto porta. Non è più il Lozano dei giorni migliori.
Osimhen 6
Prestazione per novanta minuti insufficiente e non solo per colpa sua. Con i due centrali del Milan che le prendevano tutte (soprattutto Tomori) i compagni si intestardivano a scaricargli traversoni alti. Si riscatta nel finale, quando con un guizzo dei suoi raggiunge il meritato ma inutile pareggio.
Kvaratskhelia 5
Era apparso in buona serata, ma si è intestardito nel dribbling e ormai Calabria, al terzo appuntamento, gli ha preso le misure. Tira il rigore che avrebbe potuto cambiare le sorti del match, ma se lo fa parare dal portentoso Maignan. E prima, proprio all’inizio della ripresa, aveva sbagliato un altro gol, dopo esserselo costruito abilmente. Serata da dimenticare.
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