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Mario Rui, un solo errore. Ma fatale. Mertens con un gioiello agguanta Marek

Le pagelle

Ospina 6
Spettatore non pagante. Il Barcellona dei mostri sacri non gli ha fatto un tiro in porta. L’unico calciato nello specchio della porta da Griezman era un gioco da ragazzi. E lui non poteva farci assolutamente nulla.

Di Lorenzo 7
Un leone, capace anche di giocate sontuose come il dribbling riuscito a Griezman. Sulla corsia di sinistra non ha concesso un centimetro ai tanti catalani che tentavano vanamente di affollarsi da quelle parti. Ed è riuscito sempre a far ripartire l’azione con una lucidità spaventosa per un ragazzo che solo quest’anno si è affacciato alla grande ribalta nazionale ed internazionale.

Manolas 6,5
Quando infuria la battaglia dà il meglio. Nei ricami insistiti del Barcellona ai limiti dell’area azzurra trova sempre il guizzo per l’anticipo. Una diga insuperabile, con una sola mezza macchia: sul gol ha lasciato troppo spazio a Griezman.

Maksimovic 6.5
Prestazione di grande attenzione, senza sbavature. In molti frangenti, quando l’area diventava una piazza affollata sbroglia più di una situazione complessa, soprattutto sui piedi di Messi. Mario Rui 6 Se non si fosse lasciato sfuggire Semedo in occasione del gol del pareggio la sua prestazione sarebbe stata impeccabile. Quasi da migliore in campo. Preciso e caparbio, ha sempre chiuso tutti gli spazi a Vidal e allo stesso Semedo e in più occasioni ha rimesso in moto la catena di sinistra con Zielinski e Insigne.

Fabian 6
Lo si è visto pochissimo, imbrigliato nella ragnatela del tiki taka spagnolo. Ma non è stato fermo un secondo, sempre pronto a fare da diga quando gli avversari scendevano a frotte. Più spigliato nella ripresa

Demme 6
Con il Napoli contratto dietro la palla non fa emergere le sue capacità di impostazione, ma si fa valere nell’interdizione. Ha arretrato la sua sfera di influenza di una ventina di metri e da lì dietro non poteva impostare com’è solito fare. Un’altra prestazione giudiziosa, con grande dispendio di energie. È uscito dal campo stremato.

Zielinski 6
Per la prima mezz’ora di gioco praticamente non tocca palla, assiste immobile alle trame degli avversari. Poi all’improvviso segue un’azione di rimessa, arpiona il pallone su un rinvio difettoso di Umtiti e pennella un assist delizioso per Mertens. Nella ripresa solo un altro paio di guizzi. Ma con un match così impostato dal Barcellona era chiaro che non ci sarebbe stata tanta gloria per il polacco.

Callejon 6
Si porta sulla coscienza il gol che avrebbe dato la vittoria al Napoli. Su una velocissima e splendida ripartenza orchestrata da Zileinski, Milik gli ha servito un pallone che andava solo depositato in rete. Ma come spesso gli accade quest’anno si è fatto murare dal portiere in uscita. Il Callejon di due anni fa queste occasioni non le avrebbe sbagliate.

Mertens 7 Nella serata più importante dell’anno raggiunge Hamsik in vetta alla classifica dei cannonieri di sempre del Napoli. Spettacolare la freddezza con la quale riceve il passaggio di Zielinski e con un tiro a semi-giro la piazza nell’angolo. Un gol d’autore che lo contraddistingue in questa nuova versione, di unico attaccante vero supportato da un centrocampo a cinque. Peccato che sia dovuto uscire per infortunio. Aveva ancora energie da dedicare alla squadra.

Insigne 7 Tutti i contropiede del Napoli partono dl lui. Appostato come un falco qualche metro dietro la linea di centrocampo fa da sponda a Mario Rui che spesso riesce a cavarsela nella tenaglia Semedo-Vidal. Sulla fascia un Lorenzo sempre pronto ad involarsi o a lanciare sul versante opposto, sperando nell’appuntamento con Callejon. Una gara da vero capitano, con tocchi spesso magici contro i quali i rudi avversari soffrivano e sembravano inermi. Se il Napoli non avesse già operato tutti i cambi sarebbe uscito almeno dieci minuti prima della fine: non aveva più benzina. Il segnale della generosità con la quale ha guidato il Napoli alla ricerca di un successo che avrebbe fatto la storia.

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