Dopo il pareggio contro la Salernitana siamo ancora più convinti di quanto affermiamo: lo scudetto del Napoli è il più netto, nitido e meritato degli ultimi anni. Non ci sono ombre sul percorso tricolore degli azzurri e la riprova si è avuta proprio nella gara contro i granata la cui correttezza e determinazione agonistica mostrate per i 95 e passa di gioco ha reso ancora più atteso ed emozionante il momento del trionfo. Perché è proprio vero, uno scudetto a Napoli ne vale almeno otto di quelli vinti dalle potenze Juventus, Milan e Inter.
Dopo il gol di Dià la delusione per gli azzurri, i tifosi presenti al Maradona ed i milioni in collegamento mondiale con lo stadio è stata enorme, ma è durata un Amen ed è subito tornata la voglia di festa. Tanto dispiacere, invece, per i giocatori e per Spalletti che avrebbero voluto festeggiare sul campo con i tifosi il momento della vittoria. C’è stata però anche la consapevolezza che il punticino racimolato è servito comunque per avvicinarsi ancora un po’ di più al traguardo. Si sapeva che sarebbe stata dura vincere e la Salernitana ha onorato l’impegno così come aveva già fatto fermando sul pari sia Milan che Inter.
E proprio l’ondivago cammino delle milanesi, delle due romane e di Juventus e Atalanta ha fatto sì che il quarto pareggio stagionale sia stato in qualche modo assai prezioso perché le venticinque vittorie e le sole tre sconfitte sinora subite sono il segnale preciso di una superiorità mostrata dal Napoli nel corso di tutta la stagione. Basti pensare che nel campionato scorso, a sei giornate dalla fine, quelle che mancano ora, il Milan aveva 68 punti e l’Inter ne contava 66. Se avessero gli stessi punti di allora le formazioni di Pioli e Inzaghi sarebbero comunque lontane 11 e 13 punti dal Napoli.
Il punto che manca per la matematica certezza non ha guastato l’idea di un trionfo perché l’aria tricolore c’era già dalla fine del girone di andata chiuso con 12 punti di vantaggio sul Milan e 13 su Lazio, Inter e Roma. Un campionato stravinto in itinere e non allo sprint, frutto di compattezza e solidità tattica, fisica e mentale dimostrate in quasi tutte le gare e che il pizzico di emozione che ha bloccato queste ultime gare ed il pizzico di inesperienza di un gruppo giovane non può scalfire. Un gruppo che può e deve ancora crescere sotto la guida di Spalletti e una lungimirante politica della società. De Laurentiis, a nostro sommesso avviso, è ad un bivio: lascia o raddoppia? Lo scopriremo, si spera, solo.. vincendo ma ora è tempo di festeggiare perché del doman – come poetò Lorendo de’ Medici – non v’è certezza.
Sergio Curcio è un allenatore di calcio (Uefa B), giornalista ed opinionista televisivo. Grande esperto di calcio nonché tifoso del Napoli, Curcio è un’istituzione nel panorama calcistico della Campania ed è uno scrittore di grande talento. Ha collaborato con SportSud, Agenzia di stampa Rotopress, Il Giornale di Napoli, Radio Kiss Kiss e Il Resto del Carlino. Collabora dal 2017 con il Quotidiano Napoli, su cui sono presenti i suoi articoli con le preziose analisi tattiche delle partite del Napoli e la sua nota capacità di raccontare in modo pregiato gli avvenimenti che riguardano il mondo del calcio, senza peli sulla lingua ma con garbo e classe, con un linguaggio aulico ma al contempo diretto e chiaro. Collabora anche con Radio Punto Zero e con l’Agenzia Stampa Italia per i commenti al campionato di calcio di Serie A.