Lo scudetto azzurro ancora una volta è il riscatto sociale di una città troppo spesso martoriata dai tanti pregiudizi, sbeffeggiata dai media del nord, scomoda per la sua infinita bellezza.
Quante manifestazioni di dissenso e divieto per il popolo napoletano, sospetto o realtà? Tante volte si fa largo il dubbio che non è così, ma nell’ultimo periodo questi sospetti si sono smaterializzati grazie ai comunicati delle varie tifoserie, troppe “tifoserie”, “non festeggiate lo scudetto nella nostra città” questo il concetto espresso da tanti, un divieto che mina la democrazia, la libertà di poter far festa per un evento gioioso della propria vita, pensare che mai a Napoli ci si è sognati di vietare una festa, a Napoli ci sono persone di Cuore, persone che hanno la dignità e l’umiltà nel sangue, persone che nonostante i tanti problemi si regalano sempre un sorriso “basta che ce sta o sole”. Ebbene dopo il riscatto sociale dovuto ai primi 2 scudetti, dove anche il Dio del calcio aveva denunciato questo continuo potere del nord dominante sul sud, arriva il terzo tricolore, pulito limpido, con lealtà e legalità, con i conti nettamente in verde, con un capolavoro societario che ha portato a pensare in grande per anni prima di dominare letteralmente il campionato.
Napoli è in festa, la gente è felice e festeggia, alla faccia di chi non vuole averli tra i piedi, napoli è un grande popolo con una immensa città che fa invidia a tutti e da oggi fa rosicare quasi tutta l’Italia del pallone.

Fotografo e videografo, giornalista pubblicista, ha collaborato alla realizzazione di alcuni servizi di inchiesta per il programma televisivo “Le Iene”, ha condotto la trasmissione televisiva “Zona Napoli” in diretta su “Stereo 5 tv” ed è opinionista per vari programmi televisivi e radiofonici.