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Le Pagelle della 26ª giornata

Mario Rui calcia alla Zico Allan solito leone, Insigne devastante

le pagelle di cagliari napoli
LA VIGNETTA DI GIANO – Si inizia a volare alto…

REINA 7 – Importante la parata sul coreano Han. Ancora una volta imbattuto. Solita sicurezza nei rinvii di piede che, in realtà, sono tocchi da centrocampista.

HYSAJ 6,5 – Sta sulle sue per un po’, poi dilaga e serve Mertens per la rete del raddoppio che chiude i conti (28’ st Maggio, sempre tonico e concentrato).

ALBIOL 6,5  Qualche sfasatura in marcatura su Pavoletti all’inizio, ma niente di che. Poi, prende le misure giuste e torna signore incontrastato nel cuore della difesa.

KOULIBALY 6 – Un paio di incertezze quando va a chiudere sul coreano Han sul fronte sinistro della difesa. Viene ammonito per un fallo netto su Faragò.

MARIO RUI 7  Becca due stecche da Barella che fanno male. Sfiora il gol con un rasoterra in contropiede. Si rifà su punizione con una parabola decisamente deliziosa.

ALLAN 7  Il solito, stupendo cagnaccio di qualità. A Padoin che era sulle sue tracce gli è venuto il mal di testa. Offre a Callejòn il pallone del gol che apre la goleada.

JORGINHO 7 Lopez gli aveva messo alle costole Joao Pedro, non pervenuto. È un regista come ve ne sono pochi in circolazione in Europa (30’ st Diawara, attento). .

HAMSIK 7 Un gol magnifico di prima intenzione appena dentro l’area, il numero 99, e tante altre giocate di qualità sopraffina. Barella lo guarda e non ci crede.

CALLEJON 6,5 Apre le marcature, servito da Allan. Potrebbe raddoppiare. Ottavo gol in stagione. Finisce da centravanti quando Sarri richiama Mertens in panca.

MERTENS 6,5 Ancora un gol ai sardi. Netto il fallo da rigore che subisce dal difensore greco di Lopez (19’ st Zielinski, si procura il fallo dal limite che porterà al quinto gol).

INSIGNE 7,5 Prova stupenda, in tutti i sensi. Devastante in contropiede, tanti assist per i compagni. Provoca e realizza il rigore. Primo gol dell’anno solare in campionato.

SARRI 7 Ha messo su una macchina da gol perfetta. E si ha la sensazione che un po’ tutti gli avversari non sappiano come prendergli le misure.

Il trionfo della tecnica sull’agonismo

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