La pagellina su Napoli-Chievo. La prestazione degli azzurri vista dalla supertifosa del Napoli
Pagellina? Ma quando finisce la pausa delle Nazionali? Ah… è già finita? E perché il Napoli non è stato avvisato? Eppure si poteva intuire: nelle partite di ieri sono volati i soliti cori razzisti. E a casa mia abbiamo cominciato di nuovo ad usare il sapone… qualcosa doveva pure significare. Comunque la pausa a noi fa sempre questo effetto: rientriamo frastornati e stanchi, vaghiamo per il campo rincoglioniti come il primo giorno dell’anno dopo il Veglione di Capodanno. Il Chievo, invece, arriva al San Paolo agguerrito come sempre. Facciamola una ricerca storica… cerchiamo di capire che l’amme fatte… non lo so: li abbiamo depredati durante il Medioevo? Magnate tutti i dinosauri durante la Preistoria? Contagiato la Peste nera? Scaviam, nu motivo c’adda sta, o si no, nun se spiega… Non è un caso che l’avversario più pericoloso è stato Obi, che pensava di essere il Wan Kenobi protagonista di Guerre Stellari. Ha abbattuto il nostro centrocampo più volte, per poi scontrarsi con la spada laser del nostro KK. Il buongiorno si vede dal mattino: dopo i primi 10 secondi e il primo errore di Koulibaly (in foto) dovevo ascoltare il mio fegato che alluccava: falle pe me… vate cocc… pensa ai trigliceridi. Invece no. Ormai con il mio epatologo, durante la partita, tengo una linea diretta tipo hot line. Ecco la mia pagellina su Napoli – Chievo.
Karnezis: nel primo tempo impegnato come la mia estetista. Nella rubrica del mio cellulare, fa sulo nummero. Un solo intervento, necessario come uno strappo di ceretta. Voto 6
Malcuit: bella prestazione. Si sovrappone splendidamente a Callejon, come la birra sulla pizza fritta con i cicoli. Il ragazzo ha stoffa, e ne potrebbe usare un poco per farsi un cappello, visto che, bagnati, i suoi capelli sembrano un piatto poco appetitoso di Saikebon. Voto 6,5
Koulibaly: beccarsi un ktm dopo dieci secondi di partita e riprendersi, non è da tutti. Ma il nostro KK ha le spalle larghe. Splendido in fase difensiva, ormai si lancia in progressione sovrapponendosi pure alla punta. Una sforbiciata in area che manca il goal per pochi centimetri. E si sa che “pochi centimetri” e “KK” nella stessa frase non vanne per niente buone. Voto 7
Albiol: giocate tiepide, come la tazzulella di caffè dimenticata sul bancone del bar, mentre mangi il cornetto. La caffeina sta ancora dentro, ma senti l’esigenza di prendertene un altro carico e bollente pe te scetà sul serio. Voto 6
Hysaj: sei come l’albero di Natale a casa mia. Ogni anno lo addobbo e nun sacce mai addò l’aggia mettere. E dopo averlo spostato più volte per la stanza, mi sfasterio e non vedo l’ora di toglierlo. Pure se mi piace assai. Voto 5,5
Mario Rui: per riprendere l’esempio precedente, Rui è come la palla colorata caduta dall’albero e finita sotto al divano. Quando la ritrovi, invece di perdere tempo a riaprire la scatola, fai prima se a jette direttamente. Voto 5
Zielinski: ma perché gli avete detto che la pausa era finita? Non era meglio che rimaneva a casa con le paposce ai piedi? Voto 5,5
Diawara: ci sono alcuni pianisti tecnicamente preparati, in grado di eseguire ogni brano in modo preciso. Ma non trasmettono emozione né pathos nella loro musica. E poi ci stai tu… che nun sai manco suonà. Voto 5
Ounas: miett a Ounas! Ma perché nun mette a Ounas? Questo giocatore è come quando ti scambi sguardi di seduzione con un uomo dentro un locale. Poi lui si alza e viene verso di te, e mentre tu stai cercando di ricordare che mutanda ti sei messa, lui passa oltre e va a baciare il tuo migliore amico. Voto 5,5
Allan: cambio necessario. Ma non molto utile, visto la stanchezza dei compagni di squadra. Nu poco come a Santa Chiara, ropp’arrubbata, facetter ‘ e porte ‘e fierro. Voto 6
Insigne: migliore in campo per costruzione del gioco e recupero palloni. Fastidioso per gli avversari come la zanzara superstite che ancora ronza e pizzica il 20 dicembre. Peccato che stu guaglione piglia, però, più pali di un dodicenne che ci prova con una bellissima ragazza di 19 anni. Voto 6,5
Mertens: instancabile, ma poco lucido. Come la genovese preparata con amore: messa a cuocere il giorno prima, per farla pippiare a lungo e lentamente. Talmente lentamente che te la scordi sul fuoco e si brucia e tu pienze che era meglio se preparavi il brodo di dado, risparmiavi fatica ed evitavi di far puzzare di cipolla tutto il quartiere. Voto 5,5
Callejon: anche tu in questa partita sei stato meno brillante del solito. Partito bene, sei calato nel corso dell’incontro. Nu poco come quello che riceve una notizia inquietante durante una prestazione amorosa. Pure se cerca di fare finta di nulla, s’ammoscia. Voto 6 Milik: hai toccato meno palle tu della Monaca di Monza. Voto 5