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La fuga dei piedi buoni dalla Serie A

Contro la violenza: il calcio come momento di pace

Fino a poco tempo fa ci preoccupavamo della “fuga” di cervelli dal nostro paese all’estero… Da un po’ dobbiamo ora preoccuparci anche della fuga di.. piedi e mani costruiti in casa nostra.

La partenza di Tonali verso il Newcastle e quella più che possibile di Vicario al Tottenham è l’ ulteriore brutto risveglio per il calcio italiano senza difese contro lo strapotere economico di club in mano a sceicchi e miliardari di vario genere. Una scelta pienamente avallata dal centrocampista rossonero, che i tifosi avevano già eletto come futura bandiera, che avrà un ingaggio di 7 milioni di euro a stagione più bonus.

Si va altrove, senza rimpianti e con il portafoglio bello gonfio. Vialli, Zola, Di Canio, Casiraghi e Di Matteo lasciarono l’ Italia in età matura; il dramma è che ora si lascia il Belpaese a vent’anni o poco più e non a trenta. Che contiamo poco in Europa si è capito. Che i nostri club, anche i top, non siano economicamente competitivo si sapeva. Siamo sempre più un campionato di servizio seppur tatticamente formativo e importante, dove non arrivano più le star degli anni ’80, da Platini a Zico, Falcao, Socrates Gullit e Van Basten per non dire di Maradona, ma giovani da valorizzare e poi fare tornare alla squadra-madre o, se va bene, cedere a chi offre loro ingaggi fuori dai parametri attuali del nostro calcio.

Siamo ormai un serbatoio dove chiunque, a suon di denaro, può prendersi il meglio. come in un vecchio giardino, senza protezione, dove c’è ancora la possibilità di veder sbocciare qualche bel fiore che finirà con abbellire, però, i nuovi e più ricchi giardini di sceicchi ed emiri.

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