Il presidente juventino Andrea Agnelli criticò gli azzurri: “Noi rispettiamo le regole”. Ma poi ad essere multato è stato il suo club
“Fai quello che dico io ma non fare quello che faccio io”: l’antico adagio calza a pennello per descrivere il comportamento della Juventus negli ultimi mesi nei confronti del Napoli. Il club della dinastia degli Agnelli, infatti, per bocca del suo attuale presidente Andrea Agnelli, ad ottobre in occasione della mancata partita allo Stadium di Torino tra Juve e Napoli, ebbe modo di insinuare il sospetto che la società guidata da Aurelio De Laurentiis non aveva rispettato le regole stabilite dalla Figc in merito al contagio da Covid-19. E lo fece sostenendo, senza né citare fonti o prove, che il Napoli sarebbe stato bloccato dall’Asl perché avrebbe “violato la bolla” e che “se l’Asl di Napoli è intervenuta è perché non è stato rispettato il protocollo” concludendo con un tono trionfalistico da primo della classe tanto antipatico quanto inopportuno con la frase “noi della Juve rispettiamo le regole”. Ebbene, di acqua ne è passata sotto ai ponti, il Napoli ha incassato in silenzio le critiche e le illazioni del caso ma poi, alla fine, ha ottenuto giustizia dal Collegio arbitrale del Coni che ha restituito il punto di penalizzazione agli azzurri, che era stato tolto dal Giudice Sportivo della Figc che aveva decretato il 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri e ha stabilito che la partita va giocata in quanto il Napoli non si è potuto recare a Torino per una causa di forza maggiore, ovvero l’intervento dell’Asl dopo la positività di Zielinski e Elmas. A decidere che il Napoli ha anche rispettato il protocollo della Figc è stata la Procura federale della stessa Figc che ha chiuso le indagini avviate in merito alla vicenda tamponi e controlli in casa Napoli. “Esaminata la documentazione acquisita nel corso dell’attività inquirente e ritenuto che non vi siano elementi tali per procedere a contestazioni disciplinari e sostenere l’accusa, si dispone l’archiviazione del procedimento”: questo l’annuncio della Procura federale.
Con un epilogo kafkiano, però, la situazione si è addirittura ribaltata e il confronto tra Juventus e Napoli sul campo di chi rispetta le regole vede una vittoria in contropiede degli azzurri. Infatti, nello stesso giorno dell’annuncio dell’archiviazione del procedimento contro il Napoli, viene fuori la notizia della multa comminata dalla Figc a novembre contro la Juventus: Luca Stefanini, responsabile sanitario della Juventus e Nikolas Tzouroudis, medico sociale bianconero sono stati multati per non aver rispettato le disposizioni sulla frequenza dei tamponi.
Insomma, mentre il Napoli ha rispettato le regole ed esce pulito dalle indagini della Figc, è emerso che la Juventus non ha rispettato le regole e viene multata. La conoscenza della realtà (di Andrea Agnelli) è relativa, nel senso che lui evidentemente ha una sua visione della realtà dove la Juve rispetta sempre le regole e gli altri no. Per fortuna, però, ognuno ha la sua visione della realtà. Così è (se vi pare), diceva un certo Pirandello…
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it