Il ritiro a Castel di Sangro ha provocato un incidente diplomatico fra il presidente dell’Abruzzo e il sindaco di Roccaraso
di Loris Buffardi
Il ritiro del Napoli a Castel di Sangro provoca un incidente diplomatico fra il presidente della Regione Abruzzo, Marsilio e il sindaco di Roccaraso, Di Donato. L’ultimo capitolo della vicenda è un’intervista rilasciata dal governatore al Centro, il quotidiano più diffuso d’Abruzzo. “Roccaraso è nel mio cuore. La mia frase critica sulle strutture ricettive voleva essere uno stimolo che riguarda l’intero Abruzzo. C’è una carenza regionale oggettiva che non dipende dai luoghi bellissimi della mia regione. Io metto la croce su certa politica che per decenni non ha investito”.
Il chiarimento di Marsilio giunge dopo che alcune sue considerazioni sulla ricettività alberghiera di Roccaraso avevano scatenato le ire del sindaco della cittadina, tanto cara ai napoletani. “A Roccaraso non ci sono alberghi di livello importante, adeguati alla Serie A e a quel tipo di clientela”, erano state le incaute parole del presidente della Regione, durante una intervista su Rete 8, che avevano provocato una sorta di sommossa appunto a Roccaraso. Con tanto di dichiarazioni al veleno del sindaco, che aveva ribattuto, difendendo le strutture alberghiere del comune che amministra.
Marsilio ha voluto attutire i toni e lo ha fatto appunto con l’intervista concessa al Centro: “Il ritiro del Napoli a Castel Di Sangro è un’opportunità enorme per l’Abruzzo e soprattutto per le aree interne. Credo che sia la prima volta che la Regione investa così tante risorse per portare turismo in maniera destagionalizzata con un accordo a lungo termine, sei anni rinnovabili, che consente di fare investimenti per la crescita. Il secondo aspetto è che nei territori dell’Alto Sangro e della Valle Peligna, se messi in condizioni di poter fare conto su una stagione allungata e su maggiori entrate, si può stimolare anche la crescita delle strutture ricettive”, ha esordito. Marislio ha poi aggiunto: “Roccaraso è talmente nel mio cuore e nella mia considerazione che, l’anno scorso, ho portato una manifestazione nazionale del mio partito proprio in quella sede e in quegli alberghi. Se l’avessi disprezzata o poco considerata non avrei fatto arrivare lì centinaia di persone da tutt’Italia. L’Abruzzo ha un punto debole della sua offerta turistica nelle strutture ricettive che per decenni non sono state messe nelle condizioni di poter fare investimenti sulla crescita. Sono poche le strutture in Abruzzo che sono riconosciute a 5 stelle, resort di qualità, tant’è che sono andato di persona a celebrare l’apertura a Fossacesia di uno dei pochi alberghi ad oggi di quel livello. Ma non metto la croce addosso agli imprenditori, le responsabilità vanno sempre distribuite: c’è anche una politica che, in Abruzzo, per decenni non ha investito sulla promozione turistica, sul marketing territoriale. Noi lo stiamo facendo e il ritiro del Napoli calcio fa parte della logica di portare qui grandi eventi per far conoscer la regione in giro per l’Italia e per il mondo.Aurelio De Laurentiis, a Castel di Sangro, ha scoperto una realtà che non conosceva e ha toccato con mano il livello sia dell’impiantistica sportiva che dell’offerta dell’ospitalità”.
Qualcuno accusa Marsilio di essersi spinto troppo nel dare un contributo al Napoli di un milione per il ritiro a Castel di Sangro. Lui ribatte: “In tutt’Italia e nel mondo c’è la lotta ad accaparrarsi le grandi squadre professionistiche perché sono un veicolo straordinario di crescita e di promozione del territorio. Quello che noi diamo al Napoli ci viene restituito dieci volte tanto in termini di promozione e di presenze”.
Pace fatta, quindi tra presidente e sindaco? Sembrerebbe di sì. Intanto l’Abruzzo si appresta a ricevere il Napoli a fine agosto. Alberghi già tutti pieni, e non solo a Castel di Sangro. L’ondata in positivo si è riflessa, com’era prevedibile, anche se Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo e Alfedena. Sarà una festa fino a metà settembre per l’Alto Sangro.