Con il pareggio di Udine, il Napoli diventa ufficialmente campione d’Italia per la terza volta. La squadra di Luciano Spalletti ha dimostrato di essere la più forte in Italia e una delle più forti anche in Europa non con un solo fuoriclasse come accaduto con gli scudetti vinti con Maradona ma con tanti campioni che hanno dato tutto per la maglia azzurra. Da Di Lorenzo a Osimhen, da Kvara a Raspadori, da Simeone a Kim, da Meret a Rahmani e tutti gli altri azzurri: hanno dimostrato a tutta Italia che con il bel gioco e con la forza del gruppo si può dominare un campionato e laurearsi campioni con 5 giornate di anticipo ed un vantaggio enorme in termini di punti.
A Napoli si festeggia come a Capodanno, ma anche di più con caroselli di auto e motorini, fuochi d’artificio e trombe suonanti mentre Udine è diventata azzurra, così come altre città italiane dove i napoletani sono scesi in strada a festeggiare. I ragazzi di Spalletti hanno pianto dalla gioia, hanno ballato negli spogliatoi e cantato “I campioni dell’Italia siamo noi”. Finalmente, dopo 33 anni il Napoli è campione d’Italia per la terza volta ! Nell’anno in cui l’Argentina si laurea campione del mondo, come nel 1986. Napoli e Argentina sempre insieme, nel ricordo di Diego Arnando Maradona. Anzi, nel segno di Diego, che dall’alto ci ha messo la sua mano. La mano de Dios.
Anche i tifosi del Napoli si sono commossi per la gioia così come Osimhen e compagni, Zielinski in primis. Viktor Osimhen ha detto: “Abbiamo lottato tanto per questa gioia, la volevamo con tutta la nostra forza”.
Spalletti a fine gara ha dichiarato commosso e felice: “Napoli, è per te! Mi hanno sempre chiesto di arrivare in Champions League e sono contento di aver vinto il campionato. Grazie a tutti quelli che lavorano nel Napoli e alla mia famiglia”.
Il direttore: Alessandro Migliaccio
Giornalista e scrittore, autore di numerose inchieste nazionali sulla camorra, sugli sprechi di denaro pubblico, sulla corruzione, sulle truffe e sui disservizi in Italia. Ha lavorato dal 2005 al 2020 per “Le Iene” (Mediaset), affermandosi con una serie di servizi che hanno fatto scalpore tra cui quelli sulla compravendita di loculi nei cimiteri, sulla cosiddetta “terra dei fuochi” e sulla pedofilia nella Chiesa. Ha lavorato anche per “Piazza pulita” (La7), Il Tempo, Adnkronos, E-Polis, Napolipiù, Roma, Il Giornale di Napoli e Il Giornale di Sicilia. Ha scritto tre libri di inchiesta (“Paradossopoli – Napoli e l’arte di evadere le regole”, ed. Vertigo 2010, “Che s’addà fa’ pe’ murì – Affari e speculazioni sui morti a Napoli”, ed. Vertigo 2011 e “La crisi fa 90”, ed. Vertigo 2012) e un libro di poesie (“Le vie della vita”, ed. Ferraro 1999). Ha ricevuto una targa dall’Unione Cronisti Italiani come riconoscimento per il suo impegno costante e coraggioso come giornalista di inchiesta. Ha ricevuto anche il Premio L’Arcobaleno napoletano dedicato alle eccellenze della città partenopea. È stato vittima di un’aggressione fisica da parte del comandante della Polizia Municipale di Napoli nel 2008 in seguito ad un suo articolo di inchiesta ed è riuscito a registrare con una microcamera nascosta l’accaduto e a denunciarlo alle autorità devolvendo poi in beneficenza all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la somma ricevuta come risarcimento del danno subito.
Dal 2019 è il direttore di Quotidianonapoli.it