Finalmente una luce sul mondo del calcio: si può ripartire: il Comitato tecnico scientifico ha detto sì al nuovo protocollo e le squadre di Serie A possono iniziare a pensare con una certa intensità alla ripresa del campionato. L’accordo raggiunto prevede l’abolizione del ritiro preventivo con le squadre che si alleneranno nei centri sportivi e i calciatori potranno tornare, a fine allenamento, nelle proprie abitazioni per dormire. In caso di positività di un calciatore, la squadra potrà continuare ad allenarsi senza andare in quarantena.
Il 28 sarà la data se si deciderà di andare avanti col campionato. La filtra ottimismo sulla ripresa della Serie A. Oggi è previsto il Consiglio Federale su come andare avanti: si stabilirà se svolgere il campionato normalmente o se praticare strade alternative. In queste ultime ore, infatti, sta tornando di moda l’ipotesi play off. Per motivi oggettivi. Riprendere il 13 è quasi impossibile, perché oltretutto il governo ha vietato fino al 14 qualsiasi manifestazione sportiva. I presidenti si sono resi conto che affrettare la preparazione comincia a creare guai muscolari, e nel frattempo l’Uefa preme perché tutto si concluda il 3 agosto. Perché allora non andare con più calma, ricominciare il 20 se non addirittura il 27 e giocarsi ai play off titolo e retrocessioni nel solo mese di luglio, con tutta calma e con maggiore tranquillità rispetto all’epidemia, che al momento continua a seminare morti ogni giorno?
Certo c’è che protesta e si oppone. Ma l’ultimo decreto di Conte ha attribuito alle Federazioni il potere di decidere sulla base della straordinarietà della situazione e quindi contro un’eventuale decisione del genere verrebbe meno anche lo spauracchio dei ricorsi.
Oggi si terrà il Consiglio Federale, si valuterà anche l’ipotesi play-off come possibile formula per completare il campionato, De Laurentiis la sostiene indicando nel 20 giugno la data più opportuna per la ripartenza mentre si studia il protocollo per le partite.
Del resto anche l’Uefa sta valutando due situazioni alternative per portare a termine le coppe europee.
La prima prevede la Champions integrale. Al via il 7/8 agosto con il ritorno degli ottavi ancora mancanti (tra cui Juve-Lione e Barcellona-Napoli), e quindi via fino alla finale, giocando a metà settimana e nel weekend. L’alternativa prevede i quarti (e forse le semifinali) in gara secca, riducendo così le partite da 17 a 13 (oppure 11) e mantenendo l’eliminazione diretta fino alla finale. Ci sono infine due soluzioni più originali che prevedono una fase finale in sede unica e richiederebbero meno tempo, massimo una decina di giorni. 1) Final four: dopo i quarti, le 4 qualificate si ritroverebbero a Istanbul per semifinali e finali. 2) Final eight: recuperati gli ottavi mancanti, le 8 promosse sarebbero concentrate sempre a Istanbul dove si giocherebbe ogni 72 ore.