Se è vero che dietro un grande uomo c’è una grande donna, è altrettanto vero che dietro una grande squadra ci sono uomini che spesso lavorano nell’ombra ma sono più preziosi di personaggi che vivono sotto i riflettori
E’ il caso di Tommaso Starace, il “deus ex machina” dello spogliatoio del Napoli, il massaggiatore storico che ha vissuto l’epopea maradoniana e che continua ad essere l’anima del nucleo azzurro, tra le mura segrete dove si costruiscono i successi anche attraverso l’amicizia e il calore umano.
Tommaso per una notte ha vissuto da protagonista, non direttamente, ma di luce riflessa, grazie alla splendida intuizione di Dries Mertens che dopo il primo gol a Salisburgo ha mimato “il ballo di Tommaso”, una danza propiziatoria che il magazziniere azzurro è solito proporre quotidianamente nella sua straripante simpatia.
Un gesto, quello di Dries, che è stato anche un modo per comunicare a Tommy la propria vicinanza, dopo che Starace aveva avuto un piccolo incidente col motorino.
E non è certo un caso che “Ciro” Mertens gli abbia dedicato la folle danza proprio nel giorno in cui ha superato Maradona nella classifica bomber all-time. Perché Starace è stato uno degli “uomini fidati” di Diego ai tempi dello scudetto e del periodo più aureo della nostra storia.
Da Vico Equense con furore. E’ lì che è nato e vissuto Tommaso, in quella landa di terra baciata dal sole e dall’inconfondibile sapore genuino della celeberrima “pizza a metro”. Ha iniziato a lavorare col Calcio Napoli da giovanissimo, quando aveva ancora i baffetti. Uomo di straordinaria empatia col mondo circostante e quella capacità comunicativa che da oltre 30 anni lo rende un “totem” per i calciatori. Un padre e un fratello maggiore su cui poter contare in ogni momento e che sa toccare le corde giuste dell’emotività. Ma anche un genitore premuroso che ha alimentato con sudore e sacrificio la passione della figlia che oggi vive a Londra con tanto di diploma al conservatorio di musicista.
Il suo colpo di genio, Tommaso, lo riserva però all’arte del caffè. Molti dicono sia quello più buono di Napoli, una miscela che conserva un segreto che pochi conoscono ma che tutti apprezzano. La sua “Moka” è una sorta di lampada magica, il modo migliore di iniziare la giornata anche quando magari non c’è l’atmosfera giusta e l’umore adatto. E’ proprio quello il pregio e il fregio di Tommy, saper infondere buon umore e allegria nei momenti più delicati e riportare a dimensione umana un calcio d’altri tempi, fatto di umanità e sentimenti. Come quella danza folle che oggi Dries Mertens ha scolpito per sempre nell’immaginario collettivo rendendola immortale. Il “ballo di Tommaso”, un piccolo grande uomo che nell’ombra, ogni giorno, fa splendere la meravigliosa luce del sole nello spogliatoio azzurro…